Paure che emergono dietro una maschera di normalità

In questi giorni, tempeste di notizie, mi fanno ricordare quanto sono fortunato. Nonostante tutte le restrizioni, mi sembra tutto molto normale nei miei immediati dintorni. Anzi è paurosamente molto bello. Alla mattina gli uccellini ci svegliano, il silenzio regna sovrano, il balcone baciato dal sole primaverile ci fa trascorrere bene le giornate, il giardino ci permette di giocare con le bimbe. Mai come in questi giorni ho giocato con le bimbe. L'orizzonte è dipinto delle montagne che fino a poco tempo fa erano invase di turisti. Vivere in una località turistica oggi è paurosamente molto bello.

Normalità

Nonostante tutta questa normalità, le bimbe hanno mille ricettori. Sentono i discorsi tra me e mia moglie, sentono e vedono i telegiornali, sentono e vedono questa normalità che poi non è così normale. Il papà è a casa sempre davanti al computer (di solito non lo uso quasi mai). La mamma non va più al lavoro. Loro non vanno a scuola. Le amiche le possono sentire o vedere solo al telefono. Non si va più al parco. Non si fanno più le gite. Le montagne sono solo all'orizzonte.

Piccoli segnali

2016 quando usciamo di casa sprizza gioia da tutti i pori, mentre quando è a casa è una costante richiesta di attenzioni. 2013 ti chiede quando potrà tornare a scuola e non riesce ad addormentarsi senza qualcuno vicino. 2010 si ribella continuamente, non vuole fare i compiti, risponde a monosillabi al maestro.

La paura

Oggi stavamo giocando in giardino. Ad un certo punto vedo 2010 che scappa a nascondersi dietro la casa a gambe levate. Dove va? Chiede 2013. Mi giro e vedo dietro il cancello una ambulanza e due addetti completamente vestite come si vedono ai telegiornali. Fanno semplicemente il servizio di trasporto degli anziani, ma la situazione attuale li porta a doversi vestire in quel modo per tutelarsi e tutelare gli anziani. Ecco che salta fuori prepotentemente la paura. Quella covata silenziosamente negli atteggiamenti di 2010. Torniamo a casa. Poco dopo torna la mamma che era andata al supermercato. 2016 l'abbraccia dicendo "non voglio più che vai fuori di casa". Anche se si cerca di dare normalità i bambini anno mille ricettori e sentono, vedono e capiscono più di quello che crediamo. Nostro compito è quello di rassicurarli spiegando quello che sta accadendo, in un modo comprensibile a loro. Si perché le notizie, adesso, creano molto confusione e paura....non solo a loro.

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