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Visualizzazione dei post da ottobre, 2018

PICCOLA TRASGRESSIONE CHE (FORSE) DIVENTERÀ UN RICORDO

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Negli ultimi post ho parlato di biciclette , ed anche questo post parlerà di bicicletta. In realtà non sono un appassionato ciclista. Io la bicicletta la utilizzo come mezzo di trasporto. Se di passione si vuole parlare, allora sono appassionato di biciclette. Mi piace la bicicletta come oggetto. Piuttosto che pedalarci sopra, mi diverto di più a ripararle o restaurarle. La bicicletta che uso tutti i giorni per andare a lavorare è un vecchia bici da corsa degli anni 70, che era ormai un fondo di magazzino ed è ritornata allo splendore di un tempo. Diciamo quindi che non è una tipica bici da seggiolino per i bimbi. PER NECESSITÀ VIRTÙ Infatti per i seggiolini ci sono altre due bici, una con il seggiolino per i bimbi piccoli e l’altra con la seduta con schienale per i bimbi grandi . Ormai 2013 va con la sua bici, e da portare è rimasta solo 2016. Capita a volte però che devo portare 2013 con la bici, per un motivo o per l’altro. Una volta mi sono ritrovato a dove andare a prend

CONSIGLI PER I COMPITI

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Con l'inizio della scuola iniziano anche i compiti. E con i compiti iniziano le lunghe discussione per far fare i compiti. Ed un compito di 10 min può durare anche un'ora. Ed allora cosa fare? Tralasciando l'infinita discussione compiti si, compiti no, questo post vi vuole dare uno spunto per una riflessione sui bisogni dei bambini che la scuola negli anni si è dimenticata nascondendosi dietro la parola "sicurezza", ma andiamo con ordine. Far fare i compiti Siamo stati tutti bambini, e sicuramente l'attività "fare i compiti" non era quella preferita. Io sono cresciuto con la frase "prima il dovere poi il piacere", e quindi appena si rientrava da scuola, si mangiava, poi subito i compiti, per andare in cortile il prima possibile. L'equazione, prima faccio i compiti prima gioco, l'avevo capita benissimo e l'applicavo alla lettera. Genitori contenti ed io in cortile a giocare. Per ora solo 2010 ha i compiti da fare, e quindi il

Ascoltare ma non capire

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Questa domenica e stata una giornata non facile, genitorialmente parlando. 2010 si è svegliata con le seguenti app ben avviate: Sordità 3.0 Ti ignoro 2.0 Faccio quello che voglio 4.0 Ti rispondo male 2.0 Strafottenza 1.0 Quanto queste app partono in contemporanea, la situazione non e facile da gestire, ed anche 2010 non riesce a controllarle, allora prima di degenerare, ho preso 2010 e siamo andati a camminare un po. Vicino a casa parte un sentiero nel bosco che porta ad un castello, così nel giro di da 30 minuti gli ho fatto fare 150 metri di dislivello ed abbiamo raggiunto il castello. Lì ci siamo fermati ed abbiamo iniziato a parlare. Parlare dopo un pò di silenzio Gli ho chiesto del suo comportamento con noi, con le sorelle, del perché è spesso così arrabbiata, e perchè con gli altri invece e sempre gentile. La risposta e stata inaspettata: "Se sono arrabbiata con gli altri non mi vogliono più, mentre tu mi hai detto che anche se rispondo male e sono arrabbiata mi

Gardaland con bambini

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Questo post non vuole essere una recensione di Gardaland. In rete ne trovate a milioni, ma la mia esperienza a Gardaland con bambini. Di positive e di negative. A noi Gardaland piace un sacco, ci andavo da piccolino (anche se alcune attrazioni mi terrorizzavano, vi ricordate il castello di Dracula....), da adolescente, da ragazzo ed adesso da padre. L'ho visto cambiare, a volte in meglio ed a volte in peggio, ma torniamo a questo post. Gardaland in ascolto Quando si portano i bambini a Gardaland si hanno sempre grandi aspettative . Sicuramente gli piace un sacco. Oggi ti portiamo in un posto bellissimo. Vedrai come ti divertirai. Vedrai che bella sorpresa. Il problema che i bambini reagiscono a Gardaland in modo molto vario. C'è chi è felice, chi spaesato, chi impaurito, chi nervoso, chi eccitato. Domenica scorsa ho visto un sacco di bambini piangere, e non per la stanchezza, ma appena entrati. E questa imprevedibilità disorienta il genitore. Andare a Gardaland con bam

PASSEGGIANDO IN BICICLETTA

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Ho scomodato Riccardo Cocciante per il titolo di questo post, ma quando vado in bicicletta con 2013 mi viene sempre in mente questa canzone. Questo post vuole raccontare come sono 2010 e 2013 in bicicletta, come il loro modo di andare rispecchia il loro carattere, e visto che 2016 è in fase di apprendistato, vi racconto come le mie bimbe hanno imparato ad andare in bicicletta, e come insegnare ai bambini ad andare in bicicletta. 2010 in versione prudente IN BICICLETTA CON 2010 Andare in bicicletta con 2010 significa prepararsi ad una gara di Supermotard. Lei va sempre a mille, pedala come una forsennata, quando frena deve lasciare virgole nere lunghe metri sull’asfalto. Se non avete presente cosa sia il Supermotard, guardatevi un video in rete e capirete cosa dico. E pensare che il giorno che gli abbiamo regalato la prima Laufrad (aveva 2 anni), l’ha spinta a mano per circa una settimana, poi ha iniziato a sedersi. Che prudente avevamo pensato. Peccato che dopo un mese fac

BAMBINI A TEATRO

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In un'epoca dove tutto è digitale, tutto è smart, la computer grafica ha raggiunto livelli altissimi e la realtà deve essere potenziata altrimenti non è credibile, i bambini riscoprono il teatro. TEATRO PER BAMBINI Nella città in cui vivo ci sono moltissime rappresentazioni teatrali per bambini, che spaziano dai burattini, ai clown, alle letture, alle rappresentazioni teatrali canoniche, ai musical, etc. etc. etc. Io non ho mai avuto l'occasione di conoscere il teatro, nelle sue varie forme, ma vedere come riesce ad affascinare le mie figlie mi ha fatto riflettere molto. Inoltre, a detta di persone più esperte di me, il teatro per bambini è molto più vario e raggruppa una quantità di artisti che permette di scoprire molteplici forme d'arte. ENTUSIASMO L'ultima rappresentazione che hanno visto raccontava la storia del bianco e del nero. Io non l´ho visto e vi riporto il racconto delle mie bimbe. " Un uomo vestito da pittore, aveva una lavagna tutta nera, c

ASPETTATIVE

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È da qualche giorno che faccio delle considerazioni sulle aspettative nei bambini ed in noi adulti e su come influenzano le nostre emozioni, ed il nostro star bene o male. PREMESSE Non ho ricordi precisi di quando ero piccino. A volte provo a concentrarmi, ma ho sempre ricordi riportati da mia mamma, non ho ricordi diretti. Non so se ero un bambino con tante aspettative o se i miei involontariamente mi hanno riempito di aspettative, l' unica cosa che mi ricordi e che ho sempre dovuto ripiegare alla seconda scelta. Volevo sciare ho pattinato, volevo suonare la chitarra ho studiato fisarmonica, volevo una scuola ne ho fatta un'altra. E la seconda scelta era ovviamente un ripiego. ZERO ASPETTATIVE Quello che mi ricordo bene è che alle superiori ed all'università ero uno senza troppe aspettative. Ogni voto andava bene, l'importante era passare. Quando arrivava il 30 e lode ero felice, quando arrivava il 18 ero felice. Prima di ogni esame non mi immaginavo il voto.

DISPERAZIONE

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Ieri sera, 2010 arriva da me con gli occhi gonfi. "Cosa c'è" gli chiedo io "Papi..... secondo te Nina sta bene?" (Nina e il nome che ha dato al grillo che ha adottato e di cui vi ho parlato nel post precedente ). "Cucciola, mi sa che Nina è morta" "Non è che sta dormendo?", mi chiede lei. "Mi sa che è proprio morta". Disperazione, pianti, lacrime, ed io ero li ha guardarla e non sapevo cosa fare. Era disperata per il grillo. SENTIRSI IN COLPA "Papa gli ho fatto la casa bene vero? Ho sbagliato?" "No cara sai i grilli non vivono a lungo" "Quanto vivono?" "Non lo so?" "Guardi sul cellulare?" "OK guardiamo" "Allora quanto vivono?" "Ca 3 mesi" "Ma io è da tre giorni che ce l'ho, gli ho dato da mangiate, da bere". E giù a piangere. "Cara magari era già da un po che viveva e tu sei stata con lui gli ultimi giorni". "Ed adesso