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Visualizzazione dei post da febbraio, 2018

ASCOLTARE UN SMS

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E' possibile raccontare con un sms? E' possibile dialogare con messaggio su una chat? Secondo me no, e vi spiego il perchè. Oggi la messaggistica ha raggiunto livelli impressionanti, specie con i smartphone e le diverse applicazioni per inviare messaggi, chattare, etc etc etc. Però con il messaggio si perde un aspetto molto importante che è rappresentato da tutto quello che si chiama linguaggio non verbale. L'IMPORTANZA DEL LINGUAGGIO NON VERBALE Con il messaggio rimane solo la comunicazione verbale, e vanno a perdersi il tono della voce, il contesto esterno, le gestualità, lo sguardo etc. Io mi trovo spesso molto in difficoltà a rispondere ad alcuni messaggi, perchè non ne capisco il significato nella loro globalità. Uno stesso concetto può usare le stesse parole, ma può essere negativo o positivo e questo le definisce il tono, il contesto, la gestualità. Tutto questo nel messaggio non c'è. Adesso ci sono milioni di faccine che possono aiutare, ma non risolvono, anz

PIÙ FIGLI=MENO AMICIZIE

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La mia esperienza da genitore mi dice che il numero di amicizie è inversamente proporzionali al numero di figli. Quando avevamo solo 2010, venivamo ancora invitati a cena, o si riusciva a fare qualche giro insieme a qualche amico. Con l’arrivo di 2013 le cene si sono ridotte drasticamente, e raramente riuscivamo ad organizzarci per fare qualche gita con gli amici. Con l’arrivo di 2016 tutti sono spariti.  Impauriti? Probabilmente si. USCIRE CON TRE FIGLI E' PROBLEMATICO? SOLO PER CHI NON NE HA! Ogni volta che proponiamo qualcosa, la risposta è sempre la stessa “Magari un’altra volta”. Tra l’altro oramai tutti i nostri vecchi amici hanno figli, quindi non so quale è la vera motivazione. Anzi la so. O no. Io mi sono dato una motivazione. Noi le gite o i pranzi li organizziamo in funzione dei bambini. E’ inutile andare a mangiare in un ristorante stellato con tre bambini, quindi i ristoranti che scegliamo devono avere sempre un parco giochi e le nostre bimbe ci possono andare a g

ADEGUARSI

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2010 ha già capito che per essere accettati bisogna adeguarsi. E questa è una cosa che mi fa girare sinceramente le pa@@e. Nel mondo di oggi dove non esiste niente di strano, dove chiunque può fare qualunque cosa, dove si convive costantemente con la differenza, bisogna ancora adeguarsi per essere accettati? Provate a dire ad una settenne di fregarsene di quello che fanno e dicono le compagne di scuola. 2010 ha il fuoco vivo in corpo. VIVERE LA VITA Lei la vita la vive al massimo che può. E noi, cerchiamo in tutti i modi di non metterle catene. Tra i bimbi è sempre molto popolare, ha una capacità di fare amicizia impressionante. Ovunque andiamo, dopo un pò, sta giocando con una nuova amica. I genitori degli altri bimbi, invece la vedono come quella che trascina i loro figli nel gioco della vita. Si, perchè sembra che i bimbi non possano più giocare, sporcarsi, cadere, arrampicarsi. Per alcuni genitori i bambini devono giocare con compostezza. Sai che pa@@e, andiamo al parco e corro

ESSERE SOLI PER ASCOLTARE O PER NON ASCOLTARE

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In questi giorni le mie donne sono andate a trovare degli zii e quindi sono solo. Passare da 5 ad 1 è una grande differenza. E’ inutile dire che la casa è particolarmente vuota senza loro. Però, sto facendo un sacco di cose che di solito non faccio o faccio limitatamente alle esigenze familiari. ESSERE SOLI Intanto lo stereo sta scaricando watt riproducendo del buon vecchio grunge, che se ascoltato al livelli di sottofondo non ha molto senso, mentre a livelli di concerto da molto gusto. Ho completamente smontato la moto e sto piano piano sistemando piccole magagne dovute all’età. Poter rimanere in garage senza l’orologio in mano e senza qualche bimba che tocca tutto è molto piacevole. Il garage l’ho sempre considerato la mia stanza, da ragazzino ci passavo pomeriggi interi a montare, smontare, brigare, etc. ESSERE SOLI Essere soli però ha anche il suo prezzo, infatti il mio amore mi ha lasciato una lista di cose da fare che comprende: imbiancare la parete del salotto vicino alla

NON È FACILE ESSERE UN SANDWICH

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2013 è una cosiddetta figlia Sandwich. E’ la 2 di 3. E’ quella di mezzo. Non è la prima e non è l’ultima. Ma quanto è faticoso essere una figlia sandwich? Beh, 2013 ce lo sta facendo capire, e visto i caratteri di 2016 e 2010 posso assicurarvi che non è per niente facile. Ultimamente 2013 è in una fase molto delicata e ce lo sta facendo capire a gran voce (in tutti i sensi). FIGLIA SANDWICH La sua principale arma è diventato il “pianto urlato”. Se qualcosa non va nella sua direzione, se qualcuno/a le fa un dispetto, o la guarda nel modo sbagliato, o le fa una osservazione, o un rimprovero, 2013 parte con un “AHHHHHHH!!!!!!”. 2013 ha sempre avuto un tono della voce “abbastanza” alto, quindi il suo “AHHHHHH!!!!!” ha livelli sonori molto importanti (prima o poi porto a casa il fonometro e misuro i dB prodotti dalla sua dolce ugola). CAPRICCI?? Il cosiddetto “capriccio” o “richiamo di aiuto” è alquanto fastidioso (lo devo ammettere), ma di solito si riesce arginare con un po' d

FAVOLA DELLA BUONA NOTTE

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C’era una volta, una bambina, che non voleva mai dormire. Diceva, che se si addormentava si sarebbe persa un sacco di cose belle e divertenti. In paese, tutti la conoscevano, perchè dava una mano a tutti quanti. Era sempre pronta ad aiutare, e tutti erano contenti. LA STANCHEZZA Piano, piano però la stanchezza arrivava e con lei anche i capricci. Gli abitanti del paese non erano più contenti, perchè bastava un nulla che iniziava ad urlare. La bambina era ogni giorno sempre più nervosa, e si arrabbiava se non riusciva a fare qualcosa. Urla e strilli arrivavano sempre più frequenti. Piano piano, nessuno cercava più la bambina. Ogni giorno era sempre più sola. UN ORSACCHIOTTO Un giorno un orsacchiotto vide la bambina seduta sotto un albero, pareva molto triste. Allora si avvicinò e vide che piangeva. Ma non per un capriccio. L'orsacchiotto le chiese: “Perchè sei così triste?” La bambina rispose: “Nessuno mi vuole bene, nessuno vuole stare

DOMANDE E RISPOSTE (UNA PICCOLA AUTOINTERVISTA)

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Con questo Post accetto l’invito di Maddalena ( pensierirotondi.com ) e procedo alla mia autointervista (le domande sono in parte mie ed in parte ho preso spunto dal blog philosobia.wordpress.com ). Buona lettura. Iniziamo dal tuo blog. Perchè è anonimo? Beh, anonimo non direi. Mi chiamo Lorenzo ed il mio nome lo conoscono tutti. Si però non conosciamo il tuo volto. Perchè rimani nascosto? Perchè mi piace stare nascosto, e poi nel blog parlo delle mie bimbe e della mia avventura con loro. Se un giorno le mie bimbe mi dicono “fatti vedere”, allora mi farò conoscere in tutto il mio splendore. Quindi è una questione di Privacy? Una questione di rispetto. Perchè, un papà blogger? Non sono il primo, e non sarò l’ultimo. Avevo voglia di scrivere quello che mi passava per la testa. Per un anno ho tenuto un diario, ed adesso invece i miei pensieri li pubblico. Forse possono essere di aiuto a qualche altro papà o mamma. Quando scrivi? Quando mi viene in mente qualcosa, d

ASCOLTARE LA STANCHEZZA

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La stanchezza è forse la compagna per eccellenza per i genitori. Almeno per me (ed anche per il mio amore) la stanchezza ha ormai raggiunto livelli tali che ovunque appoggio la testa mi addormento. Con tre figlie il tempo per riposarsi, e per smaltire la stanchezza, sia fisica sia mentale,  non esiste. Il tempo è ormai una dimensione completamente controllata dalle bimbe, tra scuola/asilo, sport, corsi di varia natura, richieste di attenzione, pianti, capricci, raffreddori/influenze, etc., l’unico momento in cui posso risposarmi è mentre sono al lavoro. TURBINE DI EMOZIONI Eh sì, perché quando sono a casa, il turbine di emozioni che ti scaricano addosso 3 bambine non ti permette un attimo di disattenzione. Ormai alla sera, una volta riusciti a mettere a letto tutte e tre le bimbe, se ci sediamo sul divano a guardare la TV ci addormentiamo in ca. 1 minuto. Infatti, abbiamo eliminato la televisione . Ma anche senza televisione se ci si abbandona sul divano senza fare niente ci addo

ASCOLTO INTERIORE

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In questi giorni, molte volte mi sono posto la domanda: “Chi sono?”. Una domanda a cui faccio molta fatica rispondere, senza assegnarmi un ruolo. Sono un papà, sono un marito, sono un figlio, sono un ingegnere, sono quello che so fare. Tendo sempre associare me stesso a qualcosa che so fare o ad un ruolo. I RUOLI NELLA VITA Io esisto se so fare o se mi si assegna un ruolo. E se non sapessi fare niente? Se non avessi alcun ruolo? Chi sono? Questo blog è nato quando ho capito l’importanza di ascoltare. Ma se è difficile ascoltare gli altri è ancora più difficile ascoltare se stessi. L’errore di sentire invece di ascoltare l'ho fatto anche con me stesso, ed è sicuramente stato un grande errore. CHI SONO Questa domanda che mi continua a girare per la testa, nasce anche da alcune situazioni con non riesco bene a capire. A volte mi sembra di essere tutto ed il contrario di tutto. Ad esempio, nel ruolo di papà passo dall'arrabbiarmi per una sciocchezza ad essere comprensivo pe