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Visualizzazione dei post da ottobre, 2017

ASCOLTARE UN SALUTO

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“Papi dove vai?” chiede 2013. “Vado a lavorare” rispondo io. “Ma quando torni poi si mangia e poi buio e si va a dormire?” chiede 2013 con tono triste. “Si” rispondo io. Saluto tutti e… “bacino” dice 2013 correndomi dietro. Mi da un bacino, poi un’altro, poi un’altro ancora, e via dicendo per qualche minuto. Non scherzo mi trattiene a forza di bacini per qualche minuto e se cerco di andare parte con un pianto disperato. SALUTARSI Devo ammetterlo mi fanno piacere tutti questi bacini, ma ultimamente sta un po' esagerando. Ascoltando bene quello che mi chiede viene fuori una sua realtà molto chiara: “Il papà è a casa solo quando si mangia e quando è sera devo andare a dormire, quindi non riesco mai a giocare con lui”. In effetti la situazione è peggiorata dopo le ultime vacanze, prima dell'inizio dell'asilo, dove ovviamente ci sono anch'io ed abbiamo tanto tempo per giocare  insieme, fare gite e stare in famiglia all'aria aperta. Ieri quando sono ricominciati i salu

IPERSENSIBILITA'

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Parlo spesso nei miei post dei libri di Rolf Sellin e li consiglio a tutti. Mi hanno aiutato molto a capire le mie figlie, mia moglie, i miei genitori e le relative relazioni e comportamenti. Leggendo i suoi libri sulle persone e bambini ipersensibili, io mi sono ritrovato in pieno, così come mia moglie e ci ritroviamo anche le nostre figlie. IPERSENSIBILITA' Non avrei mai pensato che l’ipersensibilità avesse così tante sfaccettature. E non avrei mai pensato che l'essere ipersensibili potesse avere risvolti non solo positivi, ma anche negativi. Specialmente 2010, ed i suoi comportamenti ci hanno fatto pensare molto, e siamo arrivati all'ipersensibilità. Io posso solo consigliare di leggere i libri di Rolf Sellin sull'ipersensibilità , anche se poi non siete ipersensibili ci sono moltissimi spunti che possono aiutare tutti quanti sia genitori sia figli grandi o piccoli.

ASCOLTARE LE EMOZIONI

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Le emozioni mi hanno sempre travolto, e non sono mai riuscito ad ascoltarle. Quando una emozione arriva cerco di controllarla, di non farla uscire, di tenerla per me, nascosta, come se fosse un segreto da non rivelare. Questo mio modo di fare non mi ha permesso di vivere le emozioni per quello che sono, non mi ha permesso di lasciarmi andare, non mi ha permesso di trasmetterle a sua volta a chi mi era vicino. LE EMOZIONI Quando il mio amore ha portato 2010 a vedere il film "In side out" , mi ha detto “perché non vieni anche te?”. Era da una vita che non andavo al cinema. Ci sono andato e guardando il film, nel buio, ho pianto, ovviamente in silenzio, ma le lacrime sono sgorgate copiosamente. Io che non piangevo mai, cosa mi stava succedendo. Semplicemente ho visto come sono le emozioni e come io non le ho mai vissute, ma semplicemente subite e nascoste, perché non potevo rivelarle, erano un segreto. Tra l'altro quella sera è stata una delle sere più belle trascorse c

PREGIUDIZI

2010 quando si alza tendenzialmente è uno zombie che si muove barcollando dalla camera da letto fino al divano dove collassa. Siccome sono tendenzialmente un pirla, ieri mi sono ritrovato a seguirla nel suo tragitto letto-divano e così l’ho imitata standogli a pochi centimetri di distanza. Quando si è buttata sul divano mi sono buttato anche io. A quel punto ero già pronto al suo “....smettila…” oppure “...vai via….” oppure “....daiiii….”. Ero sicuro in una suo reazione negativa. Ed invece si è girata e si è accoccolata. Diciamo che da 2010 non me lo sarei mai aspettato. Lei che le coccole non se le fa mai fare. Ieri mattina mi ha spiazzato, distrutto tutti i miei pregiudizi. Non sapevo cosa fare, ero quasi imbarazzato. Poi mi sono tranquillizzato e mi sono goduto il momento. Un momento di pace trascorso con 2010. Beh è da segnare sul foglio delle cose belle.

Si FA PRESTO A DIRE ASCOLTARE….MA COMUNICARE??

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Avevo parlato della comunicazione in un altro post , ed oggi ci ritorno. Si perché oltre a non ascoltare non so nemmeno parlare e comunicare. Questo lo dico, perché non riesco a farmi capire, tutti fraintendono. Aspettate, se sono gli altri a fraintendere allora io sono apposto….ed allora che cosa sto scrivendo?!?! Ricominciamo. Mi accorgo che sia le mie espressione sia le mie parole vengono interpretate in modo sbagliato. Ci risiamo sono gli altri a non capirmi. Riproviamo. Non sono capace ad esprimermi né a parole né e a gesti. Ecco forse ci siamo. Non ne sono sicuro però. Credo che il linguaggio del corpo non menti. Quindi probabilmente gli altri interpretano bene il mio linguaggio, sono io che cerco di nascondermi dietro un dito. IL LINGUAGGIO DEL CORPO Ogni volta che andiamo per negozi il mio amore si incazza, perché ho sempre un muso che tocca a terra. Io dico sempre: “ma no, non è vero”, ma lei lo sa che non mi piace andare per negozi e si incazza ancora di più. In realtà

LE PAROLE DELL’ASCOLTO

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“ Parliamo una attimo ” chiede il mio amore “ certo rispondo io ”, “...........” mi racconta il mio amore “ non so cosa dirti, non ho una risposta ” dico io. Conversazione finita. E questo errore lo faccio sempre. Sicuramente non posso spiegarvi che parole usare, e se usarle, quando si ascolta, ma sicuramente vi posso dire che quelle che dico io sono sbagliate. Invece di favorire la conversazione la troncano. Come usare le parole? PER FAVORIRE LA CONVERSAZIONE EVITA DI TROVARE LE RISPOSTE Lo so è un mio problema, devo sempre trovare una risposta, avere la soluzione, non concepisco il fatto che qualcuno posso raccontare senza necessariamente desiderare un soluzione ai suoi problemi o dubbio o questioni. Questo mio difetto non aiuta sicuramente quando si tratta di sentimenti ed emozioni. Ci sono molte tecniche che favoriscono l’ascolto, ma forse la cosa migliore da fare è ascoltare senza pregiudizi e senza trasferire il proprio vissuto, in silenzio. E le pause tra una frase e l

ASCOLTARE I PENSIERI

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Io sono una persona che pensa moltissimo, a volte mi sembra di vivere un’altra vita nella mia testa. …..non é una cosa positiva…. ed in passato sono stato aiutato a capire la differenza tra “IO”, la mia “MENTE” ed il “MONDO” ed in particolar modo ad imparare a non confonderli e mantenerli ben separati. Come si dice “le mele non cascano lontano dall’albero” infatti le mie bimbe credo siano molto simili a me (per loro sfortuna….o fortuna….ma questo dipende da loro). A volte vanno in crisi e dicono che c'è troppo rumore, anche se apparentemente non ce né, e credo che il rumore di cui parlano siano i loro pensieri. ASCOLTARE I PROPRI PENSIERI Ascoltare i propri pensieri è difficile. Anche in questo caso sentirli ed ascoltarli produce effetti molto diversi. Se i pensieri sono tanti (o troppi) e vengono sentiti allora fanno un sacco di rumore, creano confusioni, e se li subisci non ti fanno dormire, ed arrivano tutti quei problemi psicofisici. Se li ascolti, gli accetti e non cerchi d

ASCOLTARE QUANDO NON SI E' ASCOLTATI

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Ascoltare sembra una banalità, invece necessita di molte energie ed è necessaria da parte dell’ascoltatore la capacità di rimanere distaccato. E' importante essere sopra le parti. Come già detto più volte il proprio vissuto non può influenzare l’ascolto e l’ascoltato. Una cosa fondamentale di chi vuole entrare nel mondo dell’ascolto è non pretendere in cambio nulla. NESSUNO MI ASCOLTA Io mi trovo in un periodo che mi sembra che nessuno mi ascolti. A volte mi sembra che non riesco ad ascoltare nemmeno me stesso.Ed in questo momento mi trovo fortemente in difficoltà ad ascoltare. Credo che stia ripetendo sempre lo stesso errore, ossia cerco sempre qualcosa in cambio. Nel libro di Rolf Sellin " Le persone sensibili hanno una marcia in più " c’e una bellissima frase “Tutto ciò che do a un altro, lo do di mia spontanea volontà. In realtà lo do per me stesso, perché vorrei che così andasse il mondo. Tutto ciò che faccio per un altro lo faccio in realtà per me, perchè desider

IL SILENZIO

Riuscire a trascorrere il ferragosto in un luogo isolato è stata una sorpresa inaspettata. Lanzenhofen un piccolo borgo nei pressi di Leutkirch in Allgäu nel Baden-Württemberg in Germania. Un grande appartamento tutto per noi, con una bella scala interna che univa ingresso, zona notte e zona giorno. Un giardino immenso e la vista diretta su un piccolo lago, e prati verdissimi. UN PICCOLO PARADISO Il paradiso per le bimbe dove ogni giorno scoprivano qualcosa di nuovo: una libellula, una rana, una lumaca, una farfalla, etc. I bambini a contatto con la natura pare che raddoppino la velocità con cui crescono, e la libertà che la campagna li concede senza i rischi della città li rende felici. “Senti” dico al mio amore quando le bimbe sono ormai a letto che dormono, “cosa? ” chiede lei, “prova a sentire” ribatto io, “non sento nulla” risponde lei, “…..infatti….” dico io. Quel luogo ci ha fatto riascoltare il silenzio, anche la natura si era addormentata, tutti riposavano ed il silen

ASCOLTARSI

Rimango spesso stupito degli atteggiamenti, delle frasi e dei toni con cui si esprimono le mie figlie ed a volte mi chiedo da dove vengono. Penso ai nonni, agli amici, a noi genitori, agli amichetti di scuola/asilo, etc. Quest'estate durante le vacanze ho passato molto tempo con le mie figlie, le ho guardate, le ho ascoltate, me le sono proprio godute. Ascoltandole con attenzione mi sono accorto che gli atteggiamenti le frasi ed i toni che a me non piacciono arrivano proprio …. da me. I FIGLI TI GUARDANO, TI ASCOLTANO, TI IMITANO Mea culpa mea grandissima culpa. Ovviamente il mio amore mi ha fatto subito notare che me lo aveva già detto…...però capirlo e sentirlo è stato ...triste…. Quando si parla non ci si ascolta, o almeno io avevo smesso persino di ascoltare me stesso. Non so se questo tapparsi le orecchie è stato una specie di autoprotezione, però l'ho fatto ed adesso raccolgo i frutti….un po' amari. Quindi prima di sforzarsi ad ascoltare gli altri è meglio imparare

ASCOLTO ED EMPATIA

L'ascolto richiede empatia, ma questa è meglio limitarla al momento dell'ascolto, lasciandoci liberi di vivere la propria vita. Con le persone che amo, mi ritengo empatico e cerco di soddisfare i loro bisogni. Quello che sbaglio è che mi dimentico di me stesso. LIMITI Sto leggendo un libro molto interessante che vi propongo dove si parla di limiti. Questo libro è scritto da Rolf Sellin e si intitola "Le persone sensibili hanno una marcia in più" . Per una persona come me, i rapporti a due sono molto semplici, mentre vado in tilt quando il numero aumenta. Pensate che in famiglia siamo in cinque. Questo, perché cerco di essere empatico ed accondiscendente con tutti i componenti contemporaneamente. Il risultato ..... CAOS. Come ho risolto.....sono ancora in alto mare. A volte tutto fila liscio, altre volte no. Una soluzione univoca non c'è, ma pare che l'importante è porre i limiti ed essere se stessi

ASCOLTARE IL SILENZIO E GUARDARE IL BUIO

Una bella metafora della vita è rappresentata dal mare. In passato sono riuscito sempre a cavalcare le onde ed a godere del mare calmo. Ho sempre cavalcato un'onda per volta. Finita una ne iniziavo a cavalcarne un'altra e così via. Poi mi sono trovato ad avere a che fare con più onde contemporaneamente, mi sono ritrovato in un mare in tempesta. Ed in superficie il mare in tempesta è molto pericoloso. Ma le onde ci sono in superficie, solo in superficie, appena si mette la testa sotto acqua e si va un po' in profondità le onde sembrano sparire, attenuarsi, e più si va in profondità e più regna la tranquillità, la pace, il silenzio. Pare impossibile in superficie c'è una tempesta e sotto la superficie la calma. LA VITA E' COME IL MARE La vita è come il mare, spesso siamo in balia delle situazioni, degli stimoli, delle emozioni, ma si tratta della superficie. Basterebbe chiudere gli occhi ed immergersi dentro di noi (...fosse facile....) per ritrovare la pace e la

10 COSE CHE I PAPA' NON POSSONO CAPIRE

Se avete la fortuna di essere dei papà di figlie femmine, ecco le 10 cose che non potete capire: Per andare al parco (o in montagna, o ad arrampicare, o in bici/roller/skate/etc) devono avere un vestitino e di solito vogliono quello bianco Per scegliere i vestiti devono svuotare l'armadio Nonostante l'armadio pieno di vestiti la loro frase standard è: "non ho niente da mettermi" La coda/codino/ciuffetto non è mai nella posizione giusta Non vogliono mai pettinarsi, ma si lamentano che i capelli non stanno come vogliono La vestizione a strati (comoda in inverno) non è concepita come possibile Se si sporcano con il sugo i vestiti devono subito cambiarli, non importa se hanno ancora il piatto pieno Hanno la capacità di far sparire gli elastici per i capelli con la sola imposizione delle mani Non importa la condizione meteo o l'attività da fare, loro voglio mettere sempre le ballerine Se pensate di aver capito quello che volevano

PROTEGGERSI DALL'ASCOLTO

"Hai visto chi è entrato" mi chiede un condomino, "Sono Tizio e Caio" continua, "Sono quelli che fanno casino con le moto la sera" prosegue ( e questo lo dice ad uno che ha un Ducati 900 SS in garage che quando lo accende lo sente tutto il vicinato ). "Non ci ho mai fatto caso" dico io. "Adesso aspetto che torni Sempronio e poi gli chiedo se sa a chi ha affittato il garage.....ho parlato anche all'amministratore per fare una riunione........". Vi sembra che alle 7.30 del mattino, mentre sto portando all'asilo 2013 (ovviamente di corsa) mi debba ascoltare tutte queste lamentele. SOBBARCARSI DEI PROBLEMI ALTRUI Il problema è che quando qualcuno mi vomita i suoi problemi addosso tendo a far miei i suoi problemi. Mi capita spesso e credo che mi sia sempre capitato. Forse in passato mi sono impegnato con tutte le forze a smettere si ascoltare per non subire problemi non miei. Non a caso fin da piccolino mi allontanavo da litigi, t

MA CHE RAZZA DI BLOG E' QUESTO

Molti si faranno questa domanda, mentre leggono i miei brevi post. Non fornisco nessuna indicazione, non sono un esperto, faccio più sbagli che altro. Racconto dei piccoli flash della mia vita da padre, delle piccole storielle che forse per molti sono banali. In passato, ho risolto molti miei problemi semplicemente scoprendo che non ero il solo ad averli, anzi era quasi la normalità. Un detto dice “mal comune mezzo gaudio”, e tutti i detti hanno un fondo di verità. SENTIRSI SBAGLIATI Sapere che non si è soli, aiuta a non sentirsi sbagliati. Ecco questo blog vuole aiutare qualcuno ad non sentirsi sbagliato, sia questo padre, madre o figlio. Anche se aiuto solo un lettore ha non sentirsi sbagliato sarà un successo. Il blog aiuta anche me, perché la mia mente parla tanto ed ascolta tanto e mettere nero su bianco i miei pensieri mi aiuta a liberare la mente ed avere più spazio per il momento presente.

COMUNICARE PER ASCOLTARE O ASCOLTARE PER COMUNCIARE

La mia prima figlia, 2010, è una artista e come tutti gli artisti non è facile comprenderli a fondo. Anche se ci provo ad ascoltarla spesso non capisco i suoi comportamenti ne quello che vuole dirmi. Che padre degenere direte voi, e me lo sono detto anche io, però la situazione è questa. COME COMUNICARE? 2010 a parole non è in grado di comunicare, mentre gli riesce benissimo comunicare con i disegni e con le poesie. E' si 2010, ha sette anni e disegna benissimo e scrive delle poesie altrettanto belle. Ogni volta che cerca di comunicarci qualcosa a parole si arrabbia, perché non la capiamo. E spesso la mia necessità di capire mi porta ad esagerare con le domande. E così invece di ottenere delle risposte, ottengo solo nervosismo sia da parte sua sia da parte mia che non capisco a mi ostino a voler capire. L'altro giorno 2010 tornando da scuola mi dice "per fortuna oggi vado da Ringo (è il nome di un cavallo), almeno lui mi capisce", ed io rispondo "hai proprio