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Visualizzazione dei post da gennaio, 2018

VACCINARSI, QUANTI CAMBIAMENTI

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Ieri abbiamo portato 2016 a fare una vaccinazione. Arriviamo e troviamo un sacco di mamme e bambini ed un cartello “Le vaccinazione devono essere prenotato al nr XXXXXXX”. “Amore, hai prenotato?” “Prenotato cosa?” “La vaccinazione” “E da quando bisogna prenotarla” “dal 27.12.2017” “.......” Vado allo sportello ed una gentile infermiera, visto che eravamo frequentatori dell’ambulatorio di vecchia data (avendo 3 figlie), non ha fatto problemi, ma avremmo dovuto aspettare. Nessun problema. LE COSE CAMBIANO Nell’attesa ci siamo guardati attorno e ci siamo accorti di come siano cambiate le cose negli ultimi 7 anni. Non parlo dei vaccini, ne della campagna informativa, ma della risposta della popolazione. Con 2010 e 2013 si arrivava all’ambulatorio, c'erano al massimo un paio di mamme (a volte nessuno), e nel giro di qualche decina di minuti si aveva finito. QUANDO LE COSE DIVENTANO OBBLIGATORIE Da quando i vaccini sono obbligatori (non entro in merito alla questione)

ASCOLTARE E RIPETERE

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Oggi vi racconto alcuni episodi che mi hanno fatto ridere tantissimo, ma che mi hanno fatto capire quanto sia importante conoscere quando si ascolta. Le mie bimbe sono grandissimi ascoltatrici, loro captano tutto e si ricordano tutto quello che ascoltano (o meglio tutto quello che vogliono ascoltare). Ed oltre che grandi ascoltatrici sono delle osservatrici molto attente. Loro guardano, osservano e poi….testano quello che hanno visto riproducendolo a casa per vedere le mie (e della mamma) reazioni. ASCOLTARE E RIPETERE Nell'ultimo post vi avevo parlato delle parolacce e di come spesso vengano usate senza conoscere il significato. L’esempio della parola “str@@zo” è legata ad una situazione molto divertente. “papá cosa sono queste bottiglie?” “Sono delle grappe che ci hanno regalato i proprietari della fattoria” “sono per i nonni?” “No, penso che le teniamo noi” “ma, se le bevi diventi str@@zo” “....cosa….” “se le bevi diventi str@@zo” “....perchè….” “quando si

ASCOLTARE LE PAROLACCE

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2010 ha iniziato con le parolacce. Le ha sentite, le ha memorizzate ed ogni tanto le dice a random, così tanto per dirle (o tanto per vedere la nostra reazione). Intanto iniziamo a dire da chi le a sentite le parolacce. Prima condannata, la scuola. Quando porto 2010 a scuola si sente un po' di tutto, anche perché nelle immediate vicinanze c'è anche un istituto professionale. Secondo condannato, il parco. Anche i parchi in materia parolacce sono una vetrina molto variegata. ATTENZIONE A COME SI PARLA, NOI GENITORI SIAMO ESEMPI Però, indagando, indagando si scoprono le mie colpe. “2010 da chi hai imparato quella parolaccia”, “da te papà”, “come da me, non dico le parolacce”, “ieri in macchina hai detto proprio così al ciclista che ti ha tagliato la strada”. Ecco, mea culpa, dico le parolacce. Capita. A volte scappano. “Si però, 2010, quando ti parlo non ascolti, e quando non devi ascoltare impari subito”. PAROLACCE E SIGNIFICATO Allora come si fa con le parolacce. Intanto

FATE LE BRAVE!

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Quante volte, quando ero piccolo, mi sono sentito dire: “mi raccomando fai il bravo”, “fai il bravo”. Un miliardo di volte. Era un frase standard a prescindere se ti comportassi bene o male. Ed adesso che sono papà questa frase mi esce senza pensarci. Però le mie bimbe non sono come me. Se loro sentono quella frase allora partono con il test. Cosa è il test? Semplice provano a capire cosa significa bravo, facendo l’esatto contrario. Se poi mi scappa “se fate le brave poi si va a teatro” apriti cielo. Iniziano subito a fare tutto il contrario di tutto per vedere…..cosa devono fare per non andare a teatro (o da qualsiasi altra parte). FATE LE BRAVE Anche questa sera ho fatto lo stesso errore “se fate le brave tiro fuori la tv e guardiamo un film”. Cosa pensate sia successo..... che sono qua a scrivere sul blog e loro sono a letto a dormire. Sono riuscite a non fare le brave. Il problema che se non dico niente, se non prometto niente, loro si comportano normalmente, ossia sono brave. A

ASPETTARE IL PROPRIO TURNO

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La causa della maggior parte dei problemi con le mie bimbe è l’attesa. Le mie bimbe non sanno aspettare. Beh nemmeno io sono uno che ama attendere, però so aspettare il mio turno. Aspettare il proprio turno. Questa secondo me dovrebbe essere la regina delle regole. Memore delle puntate di SOS Tata, ogni tanto provo a scrivere, questa regola, l’attacco sui muri, la ripeto e ricordo mille volte, ma il risultato è sempre lo stesso. Tutte e tre parlano, chiedono, domandano contemporaneamente. Ed oltre a non aspettare il proprio turno, non sanno nemmeno aspettare. ESEMPIO nr.1 2010: “Mamma mi dai la colla?” Mamma: “Si un attimo, finisco di pulire tua sorella” 2013: “Mamma mi dai un foglio?” Mamma: “Si un attimo, finisco di pulire tua sorella” 2010: “Mammaaaa la colla” Mamma: “ti ho detto un attimo, vedi che sto facendo altro” 2013: “Il foglioooo” 2010: “dove è la colla” 2013: “mammaaaaa” Mamma: “allora! Un attimo!” 2013: “ho fame” Mamma: “ma non volevi un foglio…”

SE LO AMI LEGALO

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La nostra avventura con seggiolini e cinture di sicurezza Se LO AMI LEGALO è una bellissima iniziativa di sensibilizzazione che ho scoperto sul sito genitoricrescono.com . Quando ho letto l’articolo dell’iniziativa mi sono venute subito in mente tutte le volte che le mie bimbe mi hanno chiesto e mi chiedono “perchè devo tenere le cinture? Mi danno fastidio! Non riesco a muovermi!”. Nel 2010 quando nacque 2010 ci regalarono il set completo della Concord (che ancora oggi utilizziamo con 2016, quindi marca consigliatissima per qualità e resistenza) con passeggino, ovetto e navicella. La prima volta in macchina 2010 la portammo a casa in navicella ed il tratto di strada tra ospedale e casa (10min in macchina) ci siamo fermati non so quante volte, perché non voleva stare legata nella navicella, ma voleva stare in braccio. Non abbiamo ceduto, ci fermavamo, la tranquillizzavamo e poi di nuovo nella navicella prima di ripartire. Le mie bimbe non hanno mai dormito in macchina, non erano d

ASCOLTARE ASCOLTARE ASCOLTARE

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Ieri io e 2013 siamo andati a pattinare. E’ la seconda volta che va sul ghiaccio, e ieri ha fatto qualche passo da sola senza cadere. Con 2013 non abbiamo molte opportunità di fare qualcosa da soli, in un modo o nell’altro c’è sempre qualche altra sorella. Però quando capita di stare io e li ci divertiamo sempre un sacco. DIVERTIMENTO Il suo è un divertimento misurato, pacato, tranquillo. E quale è il momento migliore per ascoltare se non quando si è in due. La concentrazione per rimanere in equilibrio sui pattini a cancellato molte parole, però lei ti guarda fissa negli occhi. Quando gli mollavo le mani lei fissava i suoi occhi sui miei, come se volesse agganciarmi con lo sguardo. E gli occhi parlano più di mille parole. Gli occhi parlano più di mille parole Gli occhi ti raccontano felicità, tristezza, coraggio, paura, gioia, e tutte le emozioni che in quel momento si provano. Guardare negli occhi le mie figlie è come guardare nello stesso tempo il mio amore e me stesso. In mo

E' UNA VITA CHE TI ASPETTO

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Il mio amore, per Natale mi ha regalato il libro “ E’ una vita che ti aspetto ” di Fabio Volo. Quando me lo sono trovato in mano la prima cosa che ho pensato è stata: “...che ca@@o di libro mi ha regalato...”. Non che Fabio Volo mi sia antipatico, anzi in radio ed in TV l’ho sempre apprezzato, però non sono un gran lettore. Diciamo che se inizio un libro lo finisco molto velocemente, però i libri non li cerco. Sono più loro che cercano me. Mai più sbagliato è stato il primo pensiero, perché il mio amore quel libro lo ha scelto proprio pensando a me. STRANI REGALI PERFETTI Non che Francesco (il personaggio del libro) sia uguale a me (io le canne non me le sono mai fatte e tanto meno non ho avuto così tante relazioni), piuttosto il percorso che ha fatto è abbastanza simile a quello che ho fatto o sto cercando di fare. Il libro è molto carino e se si ha ascoltato Fabio Volo in radio, è facile immaginare che la voce di Francesco sia proprio quella di Fabio Volo. Inoltre il modo di scriv

UN CALDO ABBRACCIO

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Ieri tornato a casa per pranzo, 2016, ancora non molto convinta, viene in braccio e si accoccola abbracciandomi. Un caldo abbraccio. Era da un giorno che appena mi vedeva piangeva e si nascondeva. Perché vi chiederete voi? Ieri mi sono tagliato i capelli. PICCOLI GRANDI CAMBIAMENTI Io con i capelli ho uno strano rapporto. Diciamo che sono in testa, ma ci bado molto poco. Quindi oscillo tra il cm ed i 5 cm di lunghezza. Sono anche tendenzialmente riccio/crespo, quindi passo dal corto corto, allo spettinato spettinato. Probabilmente a 2016 piaccio spettinato spettinato, e quando passo al corto corto, non mi riconosce più. Però ieri è stato molto bello. Quando i bambini così piccoli ti abbracciano è una cosa meravigliosa. ABBRACCI Ti riescono a trasmettere così tante emozioni che è impossibile descriverle. Poi ogni tanto guardava in su, con quegli occhioni, e poi di nuovo con la testolina appoggiata sulla spalla. In questi casi è vero, sembra che il mondo si ferma, non ci sarebbe st

VACANZE IN ASCOLTO

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"Siamo arrivati? Quando arriviamo?" chiede 2013 dopo 20 minuti che siamo in macchina per qualche giorno di vacanza. Questa è la frase che arriva alle mie orecchie ogni volta che il viaggio in macchina dura più di 20 minuti. A 2013 non piace stare in macchina e non ha ancora raggiunto il livello di sopportazione di 2010, ma ha superato l'effetto soporifero della macchina che subisce ancora 2016. Per le mie bimbe la soluzione ideale del viaggio sarebbe il teletrasporto. Però le capisco anche io, essendo motociclista, il viaggio in macchina non lo amo moltissimo. CAMBIAMENTI "uffa papà, siamo appena arrivati, fammi abituare al nuovo appartamento!". Questa è la risposta che 2010 mi da dopo essere arrivati al " Bauernhof " dove abbiamo alloggiato per queste brevi vacanze. Infatti le vacanze sono state brevi e le cose da fare e vedere in una fattoria sono moltissime, e per me perdere tempo ad abituarmi all'appartamento non ha alcun senso (visto an