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Visualizzazione dei post da marzo, 2020

IL FOGLIO BIANCO

E' molto più semplice correggere e criticare un foglio già scritto, piuttosto che riempire un foglio bianco. Quanto volte nella vita ci siamo trovati davanti ad un foglio bianco, e quante volte dopo ore, giorni, settimane, mesi, anni di lavoro ci siamo trovati davanti persone che giudicano il nostro lavoro, lo criticano, lo correggono. "Avresti potuto fare di più", "Potevi scriverlo meglio", "Perchè hai fatto così, era meglio se...". Quanti commenti inutili avete ricevuto dopo aver riempito dei fogli bianco, dove magari nemmeno il titolo c'era. Genitori grandi scrittori Mi scontro con critiche e correzioni ogni giorno nel mio lavoro. Quotidianamente riempio pagine bianche, e spesso trovo brillanti menti che correggono il lavoro, e spesso mi capita di dover perdere tempo a far capire che le loro correzioni non hanno alcun senso perchè conoscono un centesimo di quello che conosco io. Cari genitori, madri e padri, quante volte ci siamo sentiti cr

Convivenze (non) scontate

La convivenza è un quotidiano esercizio di equilibrio. In questi giorni di reclusione forzata mantenere il giusto equilibrio comporta un notevole dispendio di energie. Parlare di reclusione poi non è corretto. Un recluso è una persona che sta in un cella a scontare una pena. La nostra casa è una cella? La mia bella casa può trasformarsi in una cella? Dipende tutto dagli equilibri. Se cerchi di capire i tuoi figli finisci per scoprire te stesso Che le mie bimbe non siano caratterialmente facili, chi mi legge, lo ha già capito. E' per questo motivo che siamo sempre alla ricerca di risposte. In questi giorni sto leggendo un'altro libro che parla di "Ipersensibilità". Argomento già trattato in passato in questo blog. Torno sull'argomento, perchè leggendo questo libro ho trovato descritto me stesso. La cosa mi ha un pò meravigliato. Come posso essere un ipersensibile io che sono spesso stato etichettato "lo stronzo" o "il bastardo". Ebbene l'

Scuola a casa, scuola in casa, scuola da casa

Questa situazione di emergenza sanitaria ha portato la scuola dentro casa prepotentemente. Quante volte ho detto a 2010: "I compiti sono una tua responsabilità.....se non li fai poi ci parli tu al maestro...". Adesso invece? Come posso dirla ancora? Abbandonerei 2010 in un grande caos che non è in grado di gestire. Si perché la scuola virtuale, per i bambini delle elementari non è una cosa facile. Ma vediamo quale è la nostra situazione. 2010 (Scuola italiana) Il maestro, con grande volontà ha cercato di non abbandonare i suoi alunni. Ha chiesto subito le email dei genitori così da tenere i contatti. Compiti tramite Classe Viva un po' a random, consigli via email, classi virtuali su learnings app, moduli di Google,etc. Insomma un gran casino. Oltretutto 2010 si chiede: "se non vado a scuola i compiti per chi li faccio?". Per te, ma questo è difficile farglielo capire. Inoltre sta sera si sono trovati tutti in video chiamata. Quello che mi preoccupa è che non

Lavoro - Casa - Casa - Lavoro - Dov'è il confine?

La casa ed il lavoro lì lo sempre tenuti separati. Molto separati. Ho fissato un confine molto netto ed invalicabile. Un confine che rappresentava la mia libertà. Un confine che sanciva inizio e fine. Difficilmente ho lasciato qualche breccia da questo confine. Da lunedì pomeriggio questo confine si è trasformato. Sinceramente ho paura che sia svanito. Ma sto lavorando per trovare il modo di trasformarlo salvaguardandolo. Casa - Lavoro Lavorare a casa non lo ho mai fatto. Non ci ho nemmeno mai pensato. Ed oggi mi trovo a farlo e mi rendo conto che non sono attrezzato. In casa abbiamo un portatile. Uno. Ed adesso lo devo usare io, ed anche 2010 e 2013. Si perché c'è anche Casa - Scuola, ma questo sarà argomento del prossimo post. Ma cosa c'è di così strano nel lavorare da casa? Intanto il mio cellulare privato non è più privato. Squilla e ricevo chiamate che prima ricevevo solo in ufficio sul fisso. Il capo non si e e m attrezzato per fornirci Cell aziendali. Fino ad oggi non

Buona Colazione

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Bimbe e creatività mattutina Ed adesso mangiamo.....

Nuovi equilibri e vecchi problemi

E siamo qui. In casa. Con i soliti problemi e nuovi equilibri da imparare. Settimana scorsa in ufficio sembrava non fosse cambiato nulla. Il silenzio surreale però risuonava con insistenza. Prossima settimana vedremo. Tutto si è bloccato. Sembra che qualcuno ha schiacciato il tasto pausa. Peccato però che il pericolo invisibile non è in pausa e con lui migliaia di persone. Ma in tutta questa anormalità, in casa pare che non sia cambiato nulla. Nuovi equilibri Le bimbe a casa vivono questo periodo con la loro inconsapevolezza del tempo. Un lunghissimo fine settimana. Non si va a scuola. Ed allora perché devo fare i compiti? 2013 è al primo anno, quindi posso capire il suo atteggiamento. 2010 invece ha visto il suo metodo paraculistico svanire come una bolla di sapone. Non può usare le sue capacità per non fare niente. I compiti deve farli a casa. 2016 è una fonte inesauribile di parole. Non sta mai zitta e disturba tutti. E noi? Noi stiamo pianificando per trovare la quadratura del c

Dejavu

Stavo lavando le ultime pentole, quelle che non ci stavano più nella lavastoviglie, e sento delle parole nell'aria. Parole che conosco bene. Frasi che io stesso ho letto. Non una volta, ma tante. Tante da farle diventare comuni. Tante da ricordarle a memoria. Ma la voce non è la mia. Quelle parole, quelle frasi, quella favola la riconosco, ma la voce non è la mia.  Mi giro. Guardo verso le parole. Vedo 2010 che legge a 2016. Vedo cosa significa essere sorelle. Vedo che alla fine non ho sbagliato proprio tutto. 

Stand by

Mi sono accorto che è da qualche giorno che non scrivo. Mi sono chiesto il perché. Di solito ho sempre qualche ragionamento/pensiero da scrivere, invece adesso sono in stand by. In questi ultimi giorni i pensieri sono stati dirottati sul tema coronavirus. Tutte le news sono dedicate a lui. Tutta la rete di informazione è coronacentrica. E con l'inizio delle scuole (si perché da noi le scuole erano chiuse per il carnevale non per il coronavirus) la mia mente ragionatrice si è risvegliata dopo una bella chiacchierata con 2010. È vero che è colpa dei cinesi se c'è il coronavirus? Questa è la prima domanda di 2010. Dopo solo un giorno di scuola. Chiedo se ne hanno parlato a scuola. Così inizia a raccontare di Tizio che dice A e Caio che dice B, etc. L'unica cosa istintiva che ho fatto è mettermi le mani nei capelli e spiegare oggettivamente cosa sta succedendo nel mondo in questo periodo. Come il solito mia figlia mi guarda storto perché sono la solita voce fuori dal coro