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Visualizzazione dei post da maggio, 2020

Punto

E dunque siamo arrivati al punto. L'avventura è nata con la scoperta dell'ascoltare. Ho imparato un sacco ascoltando, ma ho anche ricevuto delusioni. La vita è così. Diventare genitori e poi crescere con i propri figli è una avventura fatta di mille capitoli. Un libro che rileggendolo ti fa sorridere di problemi insuperabili, commuovere per momenti che non si ripeteranno mai più, riflettere di situazioni che si ripetono. Un libro che bello o brutto che sia è il tuo libro, con capitoli che dovranno ancora essere scritti. Ma dove sono adesso, dove sono arrivato, cosa ho capito? Difficile da dirsi, però un po' di cose le ho imparare a mie spese, forse alcune potranno essere utili a voi lettori e lettrici, altre saranno ovvie, altre patetiche, altre condivisibili ed altre no, ma queste sono le mie. Ascoltate tutti, ma credete solo a voi stessi. Troverete molti esperti lungo la vostra strada. Ascoltate, imparate, provate, ma ricordatevi che voi ed i vostri figli siete unici. Acc

DAD o DFDG la mia esperienza

Di questi tempi si parla sempre più spesso di DAD. Nella provincia in cui vivo ancora di più visto che stanno fornendo un servizio di emergenza all'interno delle scuole per aiutare i genitori che devono lavorare e non sanno a chi lasciare i figli. Tralasciando la polemica, oggi voglio descrivere la mia esperienza con la DAD. DAD (didattica a distanza) Proprio ieri, dopo aver letto le motivazioni per cui tutte le scuole di lingua italiana non avrebbero fornito il servizio di emergenza, mi sono chiesto: "che cosa significa didattica?" Il buon Google mi risponde dicendo " Parte della pedagogia che ha per oggetto l'insegnamento e i relativi metodi." Quindi desumo che fare didattica significa insegnare. Fare didattica a distanza significa insegnare a distanza. Secondo voi, fornire via emailmemail ai bambini e ragazzi (per materiale intendo testi, video, etc) sui quali poi devono svolgere dei compiti è didattica? Fare videolezioni di 30 Min due volte a settimana s

QUARANTENA ED IPERSENSIBILITA'

Spesso parlo di ipersensibilità, perchè siamo una famiglia di ipersensibili. Ho scoperto l'ipersensibilità grazie a 2010. Ho letto molto sull'argomento, ma ogni volto trovo qualche informazione o qualche sfumatura che descrive alla perfezione uno dei componenti della mia famiglia. Basta pensare che il 15-20% della popolazione è ipersensibili, quindi non è una caratteristica così rara. Raro invece è saperci convivere con estrema serenità. In questi giorni di convivenza assidua (anche se adesso la morsa si sta piano piano allentando) ho pensato: "cavoli la maggior parte dei libri parla sempre di situazioni con figli unici, o con al massimo due fratelli o sorelle". Essere in tre non è così straordinario, ci sono moltissime famiglie con tra figli e ci sono moltissime famiglie anche con più di tre figlie, però questa cosa dell'ipersensibilità rende un più complicate le cose. Leggendo qua e la in internet ho trovato questo testo scritto dalla  Dott.ssa Elaine N. Aron (

LE PAURE COME NASCONO E SI AMPLIFICANO

Oggi voglio raccontarvi come ho visto nascere una paura e come le varie vicissitudini l'abbiano alimentata. La protagonista è 2010. La paura è il Pronto Soccorso e le Ambulanze. Episodio 1 Nel 2014 ho dovuto portare al Pronto Soccorso la mamma. 2010 aveva 3 anni e 2013 non aveva neanche un anno. Bimbe dai nonni ed io porto la mamma al Pronto Soccorso. Avevo promesso a 2013 che sarei passato a prenderle e non avrebbero dormito dai nonni. Così feci, ma la mamma la ricoverarono. 5 giorni in ospedale è rimasta. Ogni giorno 2010 mi chiedeva quando sarebbe tornata. Domani rispondevo. Anche se non lo sapevo. All'epoca non sapevo neanche che 2010 era ipersensibile e che sapeva benissimo che mentivo e non sapevo quando la mamma sarebbe tornata. Episodio 2 Nel 2014, 2010 cade all'asilo. Noi non lo sapevamo. Le maestre non hanno visto niente. Nella notte si sveglia urlando. Mamma ho mal di testa. Piangeva. Tra una frase e l'altra viene fuori che aveva sbattuto la testa a