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Visualizzazione dei post da marzo, 2019

HOPPA

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"papi hoppa!!" "mami hoppa!!" "voglio hoppa!!!" "hoppaaaaaaa" 2016 è in piena fase "hoppa". In tedesco "hoppa" sta per "mi prendi in braccio". Quindi avete capito che 2016 vuole stare spesso e volentieri in braccio. Lei é leggerina, quindi potrebbe non essere un grosso problema tenerla in braccio. Lo ho fatto con le sue sorelle senza troppi problemi e senza aumentare capricci per farle camminare. Ma allora dove è il problema? Semplice, io ho una clavicola ancora non completamente apposto, e la mamma ha una infiammazione alla spalla. Quindi abbiamo praticamente due bracci funzionanti in due. Anche se leggerina 2016 pesa in ogni caso un 12-13 kg quindi tenerla con un braccio solo alla lunga stanca. Anzi ti distrugge praticamente i trapezi.  ALLORA COME FARE??? Beh semplice. 2016 sa che io e la mamma abbiamo un braccio fuori uso. Allora chiede "Questo fa male???" , "Perchè fa male???"

UN PRIVILEGIO

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Ed anche oggi tutte stanno dormendo. E' sempre un piacere osservarle mentre dormono, ed è un privilegio poterle addormentare. Mi è sempre piaciuto stare con loro in quell'istante in cui passano dalla veglia al sonno. Fin da quando erano piccole che le cullavi in braccio, mi è sempre piaciuto addormentarle. E mi piace ancora oggi che non ne avrebbero più bisogno. Loro lo chiedono, ed a noi fa piacere. Solitamente è una cosa richiesta alla mamma. E' con lei che vogliono abbandonarsi nelle braccia di Morfeo, ma ci sono giorni in cui tale privilegio tocca a me. Questa sera è un giorno di questi. UNO SBADIGLIO Mi ricordo ancora quando erano piccoline. Il sbadiglio era il segnale che erano pronte per dormire. Loro non volevano. Loro hanno sempre desiderato divorare la vita. Noi genitori invece avevamo bisogno di un po' di pausa per recuperare le energie. Appena si vedeva uno sbadiglio, le prendevo in braccio ed intonavo una cantilena. Di solito la cantavo a bocca chiusa. C

UN SORRISO PER L'AUTOSTIMA

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Visto che devo fare ancora il "bravo", almeno così l'ortopedico mi ha congedato all'ultima visita di controllo per la clavicola, mi ritrovo a camminare molto. Prima usavo la bici adesso uso i piedi. Ho ridotto la velocità ed aumentato i tempi dei miei spostamenti, e devo dire che non è un male. Lo dice anche il detto "non tutto il mal viene per nuocere". Diciamo che adesso mi muovo al rallentatore rispetto a prima. A questa nuova velocità, vedo e noto cose che prima mi sfuggivano. Tra queste, una cosa che mi ha fatto pensare è come un semplice sorriso possa far accrescere l'autostima di chi lo riceve. Un sorriso Molti si domandano come crescere l'autostima dei bambini. Non saprei dare una risposta univoca. Anche perché non mi è ancora chiaro cosa si intende per autostima. Credo sia uno di quei vocaboli abusati ed utilizzati senza conoscerne il vero significato. Ma torniamo al sorriso. Per quello che ho notato con le mie bimbe, regalargli un sorri

RISATE

Questa sera, dopo cena, 2016 è partita per la tangente. Nel senso buono del termine. Ha iniziato con 2010 a guardarsi sotto il tavolo, e sono partite le risate. Ovviamente 2010 non si è fatta lasciare l'occasione di alimentare le risate. Così le risate si sono amplificate. Tutte e tre si guardavano sotto il tavolo e ridevano a crepapelle. il mio "dai basta, che siamo a tavola" me lo sono mangiato ed ingoiato così ho lasciato scorrere le risate come venivano Dal guardarsi sotto il tavolo sono passate poi al lanciarsi sul divano (non dal divano ... che è vietato). Ed anche li le risate sono continuate. Ed alla fine anche io e mia moglie abbiamo iniziato a ridere. Non potevamo farne a meno. LE RISATE DEI BAMBINI Le risate dei bambini sono bellissime. Sono spontanee. E quando inizia la ridarola, non ne possono fare a meno. Dopo tante (anzi troppe) cene finite con musi lunghi e/o discussioni, una serata all'insegna della risata ci ha fatto ricordare quanto è bello r

UN RIGIDO IMBECILLE

Ecco la mia descrizione piú appropriata. Sempre alla ricerca dei perchè, quando la risposta è davanti agli occhi. Anzi nemmeno davani agli occhi. La risposta sono io.  Quando ti fai la domanda "Cosa ha mia figlia (o mio figlio) che non va?", la risposta é spesso e volentieri dentro di te. Solo che è piú facile cercare la risposta altrove. Una risposta che peró non troverai mai se cerchi nel posto sbagliato. Un pò come quando cerchi la matita che hai appena usato. Ti guardi intorno, chiedi a tutti dove é la matita, magari sgridi le bimbe perchè toccano sempre le cose che non devono. Poi vai in bagno, ti guardi allo specchio e la matita è li. Appoggiata sul tuo orecchio. RIGIDO Sono rigido, come un vetro. E come i materiali rigidi sono anche fragile. L'acciaio se cade non succede niente. Il vetro se cade si rompe. Non riesco a ponderare. Se c'è qualcosa da fare devo farla. Ho fatto un anno di psicoterapia dove mi è stato detto "Cambia il devo con posso".

LAVORI IN CORSO

HO INIZIATO IL TRASFERIMENTO DEL BLOG SU BLOGGER PIANO PIANO ARRIVERANNO TUTTI I VECCHI POST

AUTOREVOLEZZA

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Cercasi corso di autorevolezza disperatamente. Ma poi, l'autorevolezza si può imparare? O è una dote. L'autorevolezza è assoluta o specifica? Mi spiego. Posso essere autorevole in alcuni ambiti ed in altri no? Posso essere una persona autorevole? Sono una persona autorevole? Come mi vedono le mie figlie? Un dittatore, una autorità o un papà autorevole? Questa domanda me la tengo nel cassetto, e la pongo alle mie bimbe fra una quindicina di anni. Sono curioso di vedere cosa dicono. O meglio sono curioso di vedermi oggi con i loro occhi ed i loro ricordi. CHE PAPA' SONO? O MEGLIO COME MI VEDO? Un papà dittatore è un papà di cui i figli hanno paura. Lo temono. Viene seguito perchè i figli temono le conseguenze. Un papà autoritario è un papà che ha fissato molto bene la gerarchia familiare. Lui è il più alto in grado ed i figli/dipendenti devono fare quello che dice. I figli lo assecondano forse. Fanno quello che dice. Non perchè ci credono, ma perchè la gerarchia lo impon

ALLA FRUTTA

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In questo periodo mi sento decisamente alla frutta. Ho un livello di stanchezza sia fisica sia mentale un pò troppo elevato. E questa stanchezza si ripercuote sia sulla mia pazienza, sia sulla capacità di ascoltare, ed sfortunatamente amplifica il mio modo tendenzialmente aggressivo di comunicare. D'altra parte questi primi due mesi del 2019 non sono stati molto riposanti. Prima la caduta in bici, adesso l'influenza che sta facendo il giro delle bimbe (per ora 2013 e 2016), nel frattempo il lavoro di mia moglie che non gli lascia respiro ed ha raggiunto un livello di stress troppo elevato. Insomma siamo alla frutta. ASCOLTO E STANCHEZZA Forse avevo già fatto queste considerazioni in altri post, ma questa sera ho bisogno di riscriverle. Ho bisogno di capire perchè è così difficile ascoltare, specialmente quando si è stanchi, non solo mentalmente, ma anche fisicamente. Ma una cosa ancora più importante che mi piacerebbe capire è perchè è così difficile ascoltare le persone c