LE PAURE COME NASCONO E SI AMPLIFICANO

Oggi voglio raccontarvi come ho visto nascere una paura e come le varie vicissitudini l'abbiano alimentata.
La protagonista è 2010.
La paura è il Pronto Soccorso e le Ambulanze.

Episodio 1

Nel 2014 ho dovuto portare al Pronto Soccorso la mamma. 2010 aveva 3 anni e 2013 non aveva neanche un anno. Bimbe dai nonni ed io porto la mamma al Pronto Soccorso. Avevo promesso a 2013 che sarei passato a prenderle e non avrebbero dormito dai nonni. Così feci, ma la mamma la ricoverarono. 5 giorni in ospedale è rimasta. Ogni giorno 2010 mi chiedeva quando sarebbe tornata. Domani rispondevo. Anche se non lo sapevo. All'epoca non sapevo neanche che 2010 era ipersensibile e che sapeva benissimo che mentivo e non sapevo quando la mamma sarebbe tornata.

Episodio 2

Nel 2014, 2010 cade all'asilo. Noi non lo sapevamo. Le maestre non hanno visto niente. Nella notte si sveglia urlando. Mamma ho mal di testa. Piangeva. Tra una frase e l'altra viene fuori che aveva sbattuto la testa all'asilo. Era caduta indietro dalla sedia. Andiamo a pronto soccorso dico io. 2010 inizia andare in confusione. Piange. Non vuole. È terrorizzata. Stai tranquilla andiamo solo per un controllo. Lei non vuole. La nostra preoccupazione anche se nascosta la fa agitare. Abbiamo passato la notte svegli vicino a lei. La mattina andiamo dal pediatria. Leggera commozione cerebrale. Di corsa in ospedale per ulteriori accertamenti.

Episodio 3

Io e 2010 nel 2019 cadiamo in bicicletta. Io mi fratturo la clavicola. Lei il naso. Sangue a volontà. Ambulanza. Pronto Soccorso. Lei una operazione per raddrizzare il naso. Io 7 giorni in ospedale ed una operazione per risistemare la clavicola

Oggi

Oggi c'è il coronavirus. Giornali. Televisione. Internet. Tutti parlano del coronavirus. Ambulanze. Pronto Soccorso. Triage. Tanta informazione in stile "terroristico". 2010 vede, ascolta, e si crea una immagine dietro tutta questa storia. L'altro giorno eravamo in cortile e la vedo letteralmente scappare quando ha visto l'ambulanza arrivare nel nostro condominio. Oggi al parco una signora si è sentita male. Chiamo l'ambulanza. Lei scappa e si nasconde. Vuole subito tornare a casa. Per fortuna c'era la mamma. Io dovevo aspettare l'ambulanza. Non è più voluta uscire oggi.

Confessioni

Ho paura dell'ambulanza e del pronto soccorso ci ha detto. Non so il perché, ma mi fanno paura. Forse non lo sa, ho forse lo sa, sta di fatto che per la sua esperienza se vai al Pronto Soccorso poi non si torna a casa per un po'. Prima la mamma, poi il papà. Ci sono persone che non ti fanno tornare a casa.

Paure

Questa paura le sta facendo vivere in modo esagerato qualsiasi problema fisico. Appena a male da qualche parte va in apprensione. Si agita. Ha paura di dover andare al pronto soccorso. Ci dobbiamo lavorare sicuramente per farle ritrovare tranquillità. Per dare il giusto peso a quello che sente.
Il problema che per un ipersensibile questo non è facile. Le vive tutto in modo amplificato. Provate pensare di avere uno stereo sempre ad alto volume, sia che ascoltate la vostra musica preferita sia che ascoltate il rumore più fastidioso. Gli ipersensibili non hanno volume. Quello che sentono lo sentono al massimo. E se cerchi di nascondere la verità loro se ne accorgono come un accordo stonato nel bel mezzo di un concerto.


Commenti

Post popolari in questo blog

RIPARTENZE LONTANE