Scuola e dintorni

Rieccomi a parlare di scuola? Il commento di Silvia all'ultimo post mi ha fatto riflettere. Perché? Accenna al rapporto scuola e famiglia. Ed io mi sono chiesto: "di che rapporto parla?".
Sono circa 7 anni che ho a che fare con asili e scuola e il leitmotiv sono sempre stati due: continuità e rapporto scuola/asilo e famiglia. Per ora solo con 2013 ho visto continuità ed un po' di rapporto asilo e famiglia (la scuola l'ha iniziata da poco per potermi esprimere, ma promette bene). Con 2010 non abbiamo avuto la stessa fortuna e con 2016 abbiamo appena iniziato. Ma torniamo al rapporto scuola e famiglia. Cosa diavolo è questo rapporto? Una amicizia? Un matrimonio? Un fidanzamento? Un rapporto lavorativo? Un contratto di custodia? Non so cosa intendono. Per ora ho trovato un rapporto di facciata. Da un lato la scuola da quello che vogliono i genitori, dall'altro lato i genitori che non hanno ben capito a cosa serve realmente la scuola. Vediamo un lato alla volta.

La scuola

Che ricordi avete della scuola? Provate a pensarci bene. Che sentimento o emozione associate alla parola scuola? Io devo essere sincero, non ho mai amato andare a scuola, ma ho cercato sempre di trarne dei vantaggi. Il periodo scolastico è il primo rapporto con la società che noi tutti abbiamo avuto. Una cosa per me è certo. La scuola è il posto in cui ho imparato ad imparare. Se guardo ed ascolto i genitori fuori dalla scuola mi sembra che la scuola sia diventato un parcheggio dove lasciare i figli quando vanno a lavorare. Guai se la scuola impegna più tempo di quello previsto dall'orario scolastico per insegnare ai nostri figli quello che il programma richiede. Ma torniamo al lato scuola. Mi sembra che oggi la scuola abbia bisogno di una fantastica vetrina per essere attraente agli occhi del genitore. "Vieni da me! Vieni da me!!" Sembrano urlare le scuole, ma poi se obbligato ad andare in quella del rione. Allora che cosa urli a fare. Ma la scuola cosa fa poi realmente. Nel mio settore si direbbe, "si limita a fare il compitino". Ossia si propone ciò che piace a tutti e non scontenta nessuno.  Mai scontentare la famiglia, altrimenti il rapporto scoppia. Buoni voti, pochi compiti, nessun litigio. Un matrimonio perfetto.... per divorziare.

I genitori

"Mi raccomando, dite ai maestri di non farci compiti per le vacanze!". Questa è la frase che ho sentito venerdì mattina ultimo giorno prima delle vacanze di Carnevale. L'unico pensiero dei genitori sono i compiti. L'importante è non averli. Quando escono di scuola basta. Sia mai che devo sedermi con mio figlio/figlia a fare i compiti. Fuori dall'orario scolastico basta scuola. Mi avete già rotto le palle quando andavo io a scuola, non volete rompermele anche adesso? La scuola come il lavoro. Finito l'orario basta. E pensare che ho imparato più fuori dalle aule scolastiche che dentro, ma questo è un problema mio. Altro aspetto è l'amore cieco dei genitori nei confronti dei propri figli. Attenzione scuola, se vi azzardate a parlare male del mio genio angioletto vi faccio il culo e mi vendico anche di tutti i miei anni scolastici. No note, no castighi, no voti bassi. Sono sul sarcastico andante però è quello che mi arriva partecipando silenziosamente ai discorsi fuori da scuola. Cari genitori fate insegnare agli insegnanti, ascoltateli, che forse imparate qualcosa anche voi.

Scusate

Sicuramente mi scuso con tutte le persone che lavorano bene nelle scuole e con tutti i genitori che sanno cosa è la scuola. Ma come spesso succede si sentono di più tre oche starnazzanti che migliaia di formiche che lavorano silenziosamente per fare vivere il formicaio. Non so se il paragone è chiaro, ma oggi sto scrivendo da una fattoria..

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