ASPETTARE

In questi giorni di vacanza sparsi che caratterizzano questa estate (siamo appena tornati da Muenchen) la parola d'ordine per il sottoscritto è aspettare. Non avete idea del tempo che passo ad aspettare. Vivere con 4 donne significa aspettare (non insultatemi care lettrici). E se non lo capisci puoi impazzire.

Aspettare che si preparino per uscire
Aspettare che tutte siano andate in bagno
Aspettare che scelgano cosa mettersi
Aspettare che decidano se scarpe chiuse o aperte
Aspettare che finiscano di pettinarsi
Aspettare nei vari negozi in cui si entra
Aspettare la lettura del Menù
Aspettare il termine dei litigi vari
Aspettare per qualsiasi cosa

In un modo o nell'altro quando entri nel mondo femminile devi aspettare. Ed io aspetto. Cosa che non faccio volentieri. E se faccio qualcosa di diverso mentre aspetto stai pur certo che la colpa é tua che ti metti sempre a fare altro. Allora puoi solo aspettare. In piedi.

A volte mi sembra che non arrivi mai il mio turno.

Per me aspettare è una perdita di tempo. Se vedo una coda cambio direzione.
Ho pensato anche a godermi di questi tempi morti per guardare le mie bimbe. I progressi che fanno. Ma quando dico aspettare, intendo che ho la sensazione che tutti remano dalla parte opposta. Dovrei lasciarmi trasportare dalla corrente. Forse sono io che remo nella direzione sbagliata. Ho troppe cose nella testa che continuo a rimandare perché non è il momento. Forse per questo l'aspettare mi è così pesante. Perché poi devo sempre rinunciare e rimandare.

Prima il dovere poi il piacere.

Sono cresciuto così. 
Forse potrei rivedere il vaso delle priorità e rivedere qualche dovere in piacere.
Ho bisogno di una vita più slow.... il problema che sono uno troppo fast.
Comunque la parola aspettare è troppo usata, devo rivedere qualcosa. 

Intanto aspetto che le bimbe si preparino per andare a nanna.
"Papi allora vieni a leggere la storia?"..."aspettate che sto scrivendo".
....ops.....

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