ADEGUARSI
2010 ha già capito che per essere accettati bisogna adeguarsi. E questa è una cosa che mi fa girare sinceramente le pa@@e. Nel mondo di oggi dove non esiste niente di strano, dove chiunque può fare qualunque cosa, dove si convive costantemente con la differenza, bisogna ancora adeguarsi per essere accettati? Provate a dire ad una settenne di fregarsene di quello che fanno e dicono le compagne di scuola. 2010 ha il fuoco vivo in corpo.
Abbiamo provato ad andare in montagna con altri amici, sempre con bimbi, ma anche li 2010 trascina il bimbo di turno nell’avventura. In montagna lei si arrampica (e con lei anche 2013), non segue il sentiero, e gli altri genitori vorrebbero andare in montagna con il loro figlioletto a mano, vicino, sicuro, educato, silenzioso e pulito.
VIVERE LA VITA
Lei la vita la vive al massimo che può. E noi, cerchiamo in tutti i modi di non metterle catene. Tra i bimbi è sempre molto popolare, ha una capacità di fare amicizia impressionante. Ovunque andiamo, dopo un pò, sta giocando con una nuova amica. I genitori degli altri bimbi, invece la vedono come quella che trascina i loro figli nel gioco della vita. Si, perchè sembra che i bimbi non possano più giocare, sporcarsi, cadere, arrampicarsi. Per alcuni genitori i bambini devono giocare con compostezza. Sai che pa@@e, andiamo al parco e corro con pacatezza, mi arrampico con garbo e se cado lo faccio con delicatezza così non rompono i vestiti. Io quando le porto al parco o in montagna le lascio fare, ovviamente nel limite della sicurezza e del rispetto altrui. E per sicurezza e rispetto altrui non considero il sporcarsi.VIVERE MA NON TROPPO
Invece altre mamme e papà al parco sono seduti a farsi i ca@@i loro e poi quando torna la figlia di turno tutta spora dicono “Ma cosa hai fatto?!?!?”. Hanno giocato, sono al parco, hanno giocato.Abbiamo provato ad andare in montagna con altri amici, sempre con bimbi, ma anche li 2010 trascina il bimbo di turno nell’avventura. In montagna lei si arrampica (e con lei anche 2013), non segue il sentiero, e gli altri genitori vorrebbero andare in montagna con il loro figlioletto a mano, vicino, sicuro, educato, silenzioso e pulito.
Ah bè, allora potremmo andare in montagna insieme! E poi passare il tempo a cercare dove si sono infilati o arrampicati i nostri figli!!!
RispondiEliminaComunque anche la Belva, perfettamente bilingue (abbiamo passato 4 anni in Francia, siamo rientrati ad agosto), quando le chiedono di parlare francese si ammutolisce e si vergogna di questa grande ricchezza; penso che in fondo sia normale, essere diversi ti mette sotto i riflettori e non a tutti piace, anzi di solito piace a chi non può starci. La ricchezza della diversità è difficile da capire, figurati da spiegare!
Quello che mi fa arrabbiare o intristire, è che la "società" trasformi una normalità, in una diversità. Quando era più piccola non si rendeva nemmeno conto di parlare due lingue. E' stata la "società" a fargli capire che parlava due lingue ed a volte a farglielo pesare. E quando parlo di "società" non parlo dei bambini, ma sfortunatamente degli adulti.
RispondiEliminaSicuramente se andiamo in montagna e devo cercare le mi bimbe devo prima guardare sopra gli alberi :-)
Un saluto
Lorenzo
E' anche una questione mentale, non solo della società, l'accorgersi di parlare due lingue. Per questo dicono che il miglior bilingue è quello che comincia da molto piccolo perché non ha ancora la struttura mentale per accorgersi che si sta interfacciando con due lingue diverse.
RispondiEliminaComunque figo il tedesco!
Si hai ragione. Non è una questione solo della società. Mai sai, vivendo in un posto dove il bilinguismo potrebbe essere una cosa normalissima, trovarmi ancora in situazione che la lingua diventa una ragione di divisione, mi fa intristire. Sulla questione mentale, invece, ho letto una tesi che ha studiato il comportamento del cervello in persone che sono nate in una famiglia bilingue e persone che conoscono molto bene una seconda lingua. Nel primo caso sia che parla in una o nell'altra lingua è sempre la stessa area del cervello che si attiva, nel secondo caso invece sono due aree del cervello ben distinte.
RispondiEliminaUn saluto
Lorenzo