QUARANTENA ED IPERSENSIBILITA'

Spesso parlo di ipersensibilità, perchè siamo una famiglia di ipersensibili. Ho scoperto l'ipersensibilità grazie a 2010. Ho letto molto sull'argomento, ma ogni volto trovo qualche informazione o qualche sfumatura che descrive alla perfezione uno dei componenti della mia famiglia. Basta pensare che il 15-20% della popolazione è ipersensibili, quindi non è una caratteristica così rara. Raro invece è saperci convivere con estrema serenità. In questi giorni di convivenza assidua (anche se adesso la morsa si sta piano piano allentando) ho pensato: "cavoli la maggior parte dei libri parla sempre di situazioni con figli unici, o con al massimo due fratelli o sorelle". Essere in tre non è così straordinario, ci sono moltissime famiglie con tra figli e ci sono moltissime famiglie anche con più di tre figlie, però questa cosa dell'ipersensibilità rende un più complicate le cose. Leggendo qua e la in internet ho trovato questo testo scritto dalla Dott.ssa Elaine N. Aron (questo è il link) dove suggerisce agli ipersensibili 5 modi per sopravvivere alla convivenza durante la quarantena. Leggendo ho capito molte cose dei nostri equilibri familari. Ecco i suggerimenti.

1. Ascoltare

La Dott.ssa Aron scrive che sotto tensione l'ipersensibile ha difficoltà a comunicare bene, e ci si aspetta che l'altro ti capisca immediatamente. Consiglia di ascoltarsi l'un l'altro comunicando semplicemente il disagio senza cercare soluzioni. Ecco tra due adulti la cosa può anche funzionare se almeno uno ha un livello di stress basso. Ma quando ci si trova con tre sorelle che comunicano male, non si ascoltano, hanno gli ormoni a mille, e tu ti trovi in mezzo la cosa non aiuta. Metteteci anche il mio stress e quello della consorte dovuto a svariati motivi quali compiti, scuola, lavoro, casa, etc. potete capire che il primo consiglio è ottimo sulla carta ma per metterlo in pratica è al quanto difficile.

2. Allontanarsi

Il secondo consiglio è quello di allontanarsi se il livello di irritabilità è troppo elevato. Abbiamo una casa grande però difficilmente possiamo allontanarci molto. Consiglia di fare un camminata in solitudine. Ecco adesso si può fare però, se io vado ad isolarmi fuori vuol dire che lascio la mamma nel casino più completo. Se non si può uscire consiglia di trascorrere qualche ora davanti alla finestra a guardare le nuvole. Ecco non mi ricorda negli ultimi 10 anni quando ho avuto qualche ora a disposizione per non fare niente ed oltretutto da solo.
Ma come per il consiglio 1 anche per questo consiglio la cosa può funzionare con due adulti. Ma le 3 bambine, frustrate, che hanno litigato, che non vogliono vedersi, che non sentono ragioni, che hanno dimenticato l'empatia, che non gliene frega niente se l'altra non voleva scarabocchiare il foglio dell'altra. Allora per separarle servirebbero tre camere tipo quelle di isolamento nei manicomi che si vedono nei film

3. Collaborare

Aiutarsi a vicenda è il terzo consiglio. Questo è un ottimo consiglio. Anche perchè 2+3 persone costantemente a casa rendono quest'ultima un porcile che almeno dopo cena ha bisogno di una riordinata. La cosa funziona. Non è così facile convincere le 3 a riordinare ma qualcosa fanno. Quello che alza lo stress è trovare ogni sera una sorpresa. Ad esempio questa sera sotto il tappeto c'era un uovo....e non dico altro....

4. Fare qualcosa insieme

Gli studi dicono che fare qualcosa insieme di nuovo rinforza il legame di coppia. Vero. Però i miei studi dicono che fare qualcosa di nuovo in casa con tre figlie contemporaneamente rinforza ed amplifica il livello di stress che già hai accumulato. Una nuova ricetta porta alla distruzione della cucina, un nuovo lavoretto al distruzione del salotto, un nuovo gioco alla distruzione delle camere, una nuova organizzazione alla distruzione delle mie pal......e qui mi fermo.

5. Conversare

Ultimo consiglio è mantenere vive le conversazioni con argomenti interessanti. Bel consiglio. Anche in questo caso dimenticatevi dei figli. L'argomento nuovo non interessa, stufa, stanca, alimenta la cantilena dei voglio, dei posso, dei mi passi, dei mi dai, dei mamma, dei papa, dei lei mi ha rubato, lei mi dato un calcio, uffa, etc. Vi posso assicurare che un argomento interessante intervallato dalle interruzioni delle figlie diventa molto stressante.

Conclusioni

Ecco i 5 consiglio per vivere meglio la convivenza per gli ipersensibili. Ottimi consigli. Ma forse ci siamo dimenticati ancora dei figli. Già il governo è da mesi che si dimentica dei bambini. Speravo di trovare la soluzione a tutti i mali. Ed invece. Ottimi spunti. Difficilmente praticabili. Come il solito tra il dire ed il fare c'e di mezzo un trio di sorelle.
Dai spero di avervi dato dei buoni spunti, avervi fatto sorridere dei miei casini familiari, e spero che la dott.ssa Aron se mai capitasse in questo blog non si senta offesa delle mie osservazioni ai suoi ottimi consigli, che come vedete sono universali non valgono solo per gli ipersensibili.


. 5. Mantenete vive le vostre conversazioni con argomenti interessanti. Trovate il tempo per informarvi su qualcosa che l'altro ancora non conosce, e discutetene a cena. Magari ad uno di voi due non pesa tenersi aggiornato sull'evoluzione della pandemia e può riassumere le novità all'altro. Oppure potreste ascoltare un podcast riguardo qualcosa di interessante e sconosciuto; o ancora, leggere un capitolo al giorno di un romanzo, e condividere la storia a cena così che entrambi possiate goderne. “La speranza non sta nell'attendere che le cose fuori di noi volgano al meglio. Sta nel costruire all'interno un rapporto migliore con quello che accade fuori.». Joan Chittister E in questo caso “all'interno” va decisamente preso alla lettera! 

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