ATTENZIONE AI RUOLI.... POSSONO FARTI DIMENTICARE CHI SEI

Quando accompagno in macchina 2010 da qualche parte si siede davanti (ovviamente sempre con lo specifico rialzo per bambini). Così inizia a scegliere lei la musica da ascoltare (di solita la scegli la mamma). Oggi non c'è più bisogno del CD o della Cassetta. Tutto é in uno chiavetta USB. E nella chiavetta che ho in macchina c'è un può di tutto. Tra questo tutto ci sono anche il Litfiba. E 2010 spesso e volentieri li sceglie. I Litfiba sono stati e sono uno dei miei gruppi preferiti e conosco quasi tutte le canzoni a memoria (ai tempi delle superiori ho praticamente consumato i loro CD, e sono stato anche ad un loro concerto). Quindi quanto 2010 sceglie di ascoltare in macchina i Litfiba, io poi alzo il volume e mi metto a cantare. Quando faccio così 2010 mi guarda con aria sospetta, un pò come se fossi un pazzo. Quando mi sento osservato smetto di cantare. Ed allora 2010:
"Perchè hai smesso di cantare?"
"Perchè mi guardi male!"
"Non ti guardo male, dai canta!"
Ed allora ricomincio. Ma è strano guidare, cantare ed avere due occhi puntati di fianco. Non li vedo, ma li sento. La classica espressione dalla seria "ma chi cavolo è questo?" ed allora smetto.
"Dai continua a cantare"
"No mi guardi strano"
"Non è vero, solo che è strano vederti così"
"così come?"
"non lo so, diverso"

RUOLI

2010, quando canto i Litfiba mi vede diverso. Diverso. Mi sono chiesto, perchè mi vedesse diverso. Ed ho iniziato a pensare. L'altra sera poi, c'era il concerto di fine anno di 2010 (lei canta). Hanno preparato un Musical. La scena iniziale era la classica cena. Papà, mamma e tre figli. I figli si lamentavano della cena, ed elencavano solo quello che volevano. La mamma dopo un pò li ha sgridati, ed il padre di conseguenza a rincarato la dose mandandoli in camera. Io e mia moglie ci siamo guardati e gli ho detto: "siamo proprio lo stereotipo della famiglia". A casa poi 2010 ci dice "la prima scena sembravamo noi!". Ecco che allora mi è venuto in mente il perchè 2010 mi guarda strano quando canto i Litfiba. Probabilmente è l'unico momento, in cui siamo insieme, dove non sono il papà ma sono semplicemente Lorenzo. Non recito il ruolo di padre, ma mi limito ad essere me stesso.

ESSERE SE STESSI

Effettivamente, a pensarci bene, con 2010 mi trovo molto bene mentre facciamo attività che mi staccano dal ruolo di padre. Quando pattiniamo, quando arrampichiamo, quando gli faccio provare i percorsi da MTB. In pratica quando posso essere me stesso, e non sono condizionato da un ruolo di padre che probabilmente non è mio, ma replico perchè conosco. Mia mogli spesso mi accusa che sono come mio padre. Però io conosco solo quel modo di fare il papà, e mi sento molto condizionato. Essere se stessi non è facile. Spesso siamo condizionati da ruoli stereotipati.

QUANDO IL RUOLO NASCONDE SE STESSI

Nella vita ci vengono assegnati, o ci assegniamo da soli, diversi ruoli. Ruoli legati all'attività lavorativa, allo stato sociale, alla parentela, etc. A volte capita di entrare così tanto nel ruolo, che ci si dimentica di noi stessi. A me è capitato con il ruolo di padre. Per essere il papà perfetto mi sono dimenticato di chi sono, ed alla fine sono diventato un papà standard, monotono e che dice le stesse cose che dicono milioni di papà. E Lorenzo dove è finito?

RIMANERE SE STESSI PER CARATTERIZZARE UN RUOLO

Ci sono momenti in cui Lorenzo esce fuori. I bambini vedono quando sei te stesso e non reciti un ruolo. Loro hanno delle antenne molto sensibili. Lo ho già scritto altre volte. Quando sei te stesso i bambini di seguono più facilmente. Quando reciti un ruolo le cose sono molto più difficili.
Mi piacerebbe capire come potrei essere un papà diverso da mio papà e diverso dai milioni di papà che ho letto nei libro o visto in TV. I bambini non cercano la perfezione, cercano semplicemente un papà che gli trasmetta, non come fare il papà, ma come vivere. Insegniamo ai nostri figli ad essere se stessi, sempre, a prescindere dal ruolo. Anche essere figlio è un ruolo. Quindi non aspettiamoci di avere il classico figlio descritto nei libri, ma godiamoci il loro essere nel ruolo di figlio.

Commenti

  1. Riflessione davvero interessante. Ci farò caso.
    Di sicuro è certo che quando noi siamo noi stessi, siamo anche più rilassati e questo si trasmette positivamente ai figli.

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    Risposte
    1. Ultimamente la parola "rilassati" non fa parte del mio vocabolario.....speriamo che questo momento passi presto.
      Un saluto
      Lorenzo

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