UN BUCO NERO


Non si dovrebbe mai descrivere le emozioni a caldo, o forse è meglio farlo, perchè alla fine quello che senti è immediato, il resto sono solo ragionamenti. Quando tutto sembra perfetto, quando pensi “che bello essere qua”, ecco che 2010 parte per la tangente per i motivi più insignificanti. Non è la prima volta che succede e per questo che la cosa mi fa ancora più male.

MOMENTI DI FELICITA’

E’ vero, la felicità risiede nelle cose più banali. Ad esempio oggi eravamo in balcone, io trattenevo 2016 dalla sua voglia di camminare sul tavolo, 2010 stava costruendo un chitarra con una scatola di scarpe e degli elastici, e 2013 la guardava e la assisteva. Un momento molto banale, ma io mi sentivo felice, tutti avevano il sorriso e tutto era perfetto così come era. E’ bastato pensarlo che: “dammi lo scotch!” grida 2010 a 2013, “non ce l’ho”, risponde lei. “Lo stavi usando un secondo fa” dico io “Spero che non lo hai fatto cadere sul balcone di sotto” continuo io. “Non sono stata io!” perde la pazienza 2010. Lo scotch era nel balcone di sotto, lei non ha potuto finire la chitarra come voleva lei, ed io gli ho dato un suggerimento per come terminare la chitarra senza scotch dicendogli “quando ti manca qualcosa, usa la tua testolina per trovare una alternativa”. Basta.

TUTTO FINITO

Tutto finito. 2010 è partita. Prima piangendo, poi facendo tutto quello che non approvo, poi guardandoti come per dirti “dai quando mi sgridi??”. Sicuramente tutto questo non lo fa apposta (almeno ci spero), ma questo suo modo di fare mi assorbe tutte la mia positività. Tutta la mia felicità, ed anche quella degli altri che le stanno attorno e che la seguono in questo turbine. 2013 e 2016 hanno la capacità di non badarci molto. Io invece entro nel vortice e ne rimango sempre ferito.

SI RICARICA

Quando io sono ormai….come posso definirmi. Offeso, deluso, arrabbiato, giudicato. Ecco quando mi sento così, 2010 torna ad essere tranquilla e felice. Anche se dovrei essere contento della sua felicità, mi sento ancora più arrabbiato. Non so se con lei o con me. Ci sono cascato un’altra volta. Adesso non ho più voglia di ridere, di scherzare, mi sono perso l’ennesima “buona notte” e tutto questo perchè non sono capace di ignorare 10 min di sclero. Una bella giornata butta da 10 min di sclero. Sono proprio un grande pirla.

RAGIONAMENTI (del giorno dopo)

Il dopo è fatto sempre di mille ragionamenti, di mille perchè, a cui non riesco a dare una risposta logica. Forse perchè la vita non è logica, le emozioni non sono logica, mentre per me deve essere tutto logico. In fin dei conti non è successo nulla di che, ma con 2010 non riesco ad essere ….. non trovo un aggettivo giusto….non riesco ad essere ... semplice. Ecco forse questa volta ci ho preso, con 2010 non sono semplice. Sono fastidiosamente difficile.

DISTANZE

Il dopo è fatto di freddezza (da parte mia). Lei sente la mia distanza, e cerca di recuperarla. 2010 è emozionalmente più matura di me. Spesso mi dice “si può anche litigare, non è mica sbagliato”. Ma quello che è successo non è un litigio. Probabilmente è una cosa normale. Solo che io ho questo senso di colpa che mi porta a dover dare a chi amo solo il bello, proteggendolo dal brutto. Comportamento molto sbagliato che fa male a tutti. Ma è difficile cambiare. A volte riesco altre volte no. Forse ho sbagliato anche all’inizio del post. La felicità è una condizione interna, non dettata dagli eventi o da fattori esterni. La felicità è dentro di noi, me ne sto accorgendo sempre di più, visto che la ricerco negli altri, nelle cose che faccio….e non la trovo. La vita mi ha organizzato una bella e difficile caccia al tesoro.

Commenti

  1. Posso però spezzare una lancia a tuo favore? Penso che 2010 sia molto fortunata ad avere un papà che ci ragiona, che si confronta con altri, che cerca di migliorare. I miei genitori, probabilmente anche i tuoi, andavano avanti e basta, fregandosene del se era giusto o no, non si sono mai messi in discussione, nemmeno ora e questo a me ha sempre fatto male.
    Io sbaglio tantissimo, io sclero con i miei figli, sono fin troppo severa, alle volte risulto pure aggressiva. Ma chiedo scusa, cerco metodi per smussare gli angoli, cerco davvero di fare il possibile. Questo non mi rende immune dagli errori, non mi giustifica, ma mi da almeno atto di aver fatto davvero il possibile.
    I nostri figli meritano il nostro lato migliore, ma devono sapere che non siamo perfetti, siamo umani e li amiamo tanto. Scusa sono partita un po' per la tangente del sentimentalismo, ma alle volte leggo quello che scrivi e mi ferisco anche io, perché viviamo situazioni davvero molto simili con i nostri figli.

    PS: ma tu mentre lei sclera e fa cose che non deve, che fai?

    RispondiElimina
  2. Grazie e confermo quello che scrivi. I miei genitori non si sono mai messi in discussione, nemmeno adesso che sono nonni.
    Cosa faccio quando sclera? Beh, dipende dal grado di "stanchezza". A volte gli metto "verbalmente il guinzaglio", ossia non gli permetto la replica. A volte alzo la voce e divento totalitario. A volte blocco tutto mandandola in stanza. A volte parto con le minacce. Altre volte inizio con le paternali infinite. A volte però riesco anche a fare la cosa giusta tipo invitandola a sedersi in braccio per un pò di coccole, o proponendogli di leggere qualcosa insieme, o di fare un disegno. Diciamo che ci provo, a volte come faceva mio padre (alzando la voce), a volte come mi viene spontaneo (anche se non ho ancora ben capito quale sarebbe la mia vera indole). Non è facile.
    Un caro saluto
    Lorenzo

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

RIPARTENZE LONTANE