LA QUADRATURA DEL CERCHIO (o forse no)


Ieri sera una frase mi ha fatto pensare molto, e forse mi ha fatto capire la necessità di cambiare punto di vista nella gestione di tutti gli aspetti che riguardano il mio rapporto padre/figlie.

“... ma cosa credevi potesse fare una bambina di 8 anni …”

Ecco la frase. Forse così non ha molto senso e quindi facciamo un piccolo passo indietro.

Una cena come le altre

Ieri sera a cena, ad un certo punto, ho chiesto a 2010 di andare in cucina a prendere le verdure ed il pesce che avevo preparato. Lei lo ha subito fatto e quando è tornata ha detto: “oggi sparecchio e lavo io i piatti”. “OK”. Gli abbiamo lasciato carta bianca. Risultato:

  1. si é dimenticata l’esistenza della lavastoviglie

  2. ha versato il detersivo per terra cercando di aprire il contenitore

  3. ha lavato tutta la cucina (e non solo le stoviglie)

  4. ha lavato tutto il salotto cercando di raccogliere il detersivo dei piatti per terra con acqua e mocio (si poteva giocare a calcio saponato)


Io non ho proferito parola. Quando mi sono accorto che una volta messe a letto le bimbe il mio amore stava in cucina gli ho chiesto: “cosa fai in cucina….”, le mi risponde:

“... ma cosa credevi potesse fare una bambina di 8 anni …”

La frase adesso vi è più chiara. Una cosa che io non sono assolutamente capace è capire le reali capacità dei bambini e di conseguenza delle mie figlie. Io le tratto tutte come delle piccole adulte.

Piccole adulte

Cosa mi aspettavo? Che lavasse i piatti, non facesse cadere nemmeno una goccia, sistemasse tutta la cucina, e già che c’era passava anche l’aspirapolvere. In realtà ha lavato un paio di piatti, un paio di bicchieri, ed il resto è rimasto la. Anche perchè le pentole effettivamente sono anche un po’ pesantine oltre che grandi (con il numero dei componenti della famiglia crescono anche le dimensioni di pentole e padelle :-)).

E’ stata brava. Punto. Ha fatto quello che riusciva ed ha anche risolto a modo suo il detersivo per i piatti sul pavimento.

Se ci penso bene io sono sempre stato un piccolo adulto. Anche tra i miei amici ero il “rompiscatole”, perchè non andavo mai oltre i limiti, e cercavo di fermare anche gli altri. Alcune volte o evitato grandi casini, oppure semplicemente delle “ragazzate”. Forse se da bambino avessi fatto più cavolate oggi non mi sembrerebbe così strano vederle fare dalle mie figlie, e probabilmente le accetterei più volentieri, perchè fanno parte dell’età.

I bambini sono bambini

Lo ho già scritto più volte anche nel blog, i bambini sono bambini e non piccoli adulti. Ed anche i ragazzi sono ragazzi. Ad ogni età le sue capacità e le sue responsabilità. Quando siamo all'aperto riesco a vedere le mie bambine per l'età che hanno, mentre quando siamo a casa pretendo comportamenti da piccole adulte. Chissà perchè questo mio diverso comportamento. Vediamo dove questo mio nuovo modo di vedere le cose mi porta. Intanto proviamo a vederle in questo modo anche a casa. Lo so non sarà facile, ma ci proviamo.

E voi quando eravate bambini potevate essere bambini?

Commenti

  1. Sinceramente trovo che quello che tu le abbia dato è la possibilità di essere autonoma e di far crescere l'autostima di tua figlia dandogli carta bianca, lasciandogli piena fiducia. A meno che tu non ti sia incazzato con lei per quello che non ha fatto o fatto male, trovo davvero che non ci sia miglior modo per dimostrare la propria fiducia ai figli.
    Certo, poi tocca finire di pulire, ma hai idea di quanto questo le abbia fatto bene?

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  2. Speriamo! Non mi sono incazzato, gli ho proprio lasciato completa autonomia. Quando ho visto il soggiorno come un campo di calcio saponato, mi stavo incazzando, ma lei era li con il mocio che ci provava a rimediare. Sai come è detersivo per i piatti concentrato e mocio significa schiuma schiuma schiuma.
    Un saluto
    Lorenzo

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  3. Parli dei tuoi limiti nell'accettare i loro, ma ogni genitore ha i suoi: chi non li lascia provare (per evitare casini o perché vorrebbe dire rallentare alla grande i tempi di esecuzione: noi "grandi" facciamo tutto meglio e prima), chi li fa provare e poi critica tutto, e chi si aspetta troppo. Come vedi ognuno ha i suoi. Però: il fatto che lei si sia proposta e voi l'abbiate lasciata fare è un segnale ottimo, vuol dire che non le state così addosso, non siete soffocanti con le aspettative. Ed educate alla collaborazione. Altrimenti, credimi, non si sarebbe mai offerta! Quindi complimenti: i miei figli non si propongono mai, e sospetto sia perché lo spirito di collaborazione non è ben insegnato, gli arriva (evidentemente per errore nostro) come obbligo infelice. Cui si sottraggono prontamente.

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  4. Ciao Maddalena, grazie per il commento. A volte invece io mi sento molto soffocante con le aspettative. D'altro canto ogni tanto mi soffoco da solo con le mie aspettative su di me....E' veramente difficile capire se stai educando i tuoi figli, se gli sta trasmettendo qualcosa. Hanno così tanti stimoli esterni diversi dai tuoi che a volte sembra che le tue parole spariscano nel vuoto. Che i tuoi esempi non vengano nemmeno visti. Poi invece ogni tanto sembra che quelle parole, che quegli esempi, in un modo o nell'altro arrivano a destinazione.
    Dicono che bisogna avere pazienza (ed io ne ho poca) e tanta fiducia (ed anche qui casco male). L'unica cosa è fare del nostro meglio e poi sperare.
    Un saluto
    Lorenzo

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  5. Caro il mio Lorenzo, io e te siamo proprio simili: aspettative alte, verso sé stessi in primis, poca pazienza...non hai idea di quanto ti capisca!

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  6. ...grazie...:-)
    Ci provo ad avere pazienza, ma .... faccio una gran fatica
    Un saluto
    Lorenzo

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