ASCOLTARE LA RIBELLIONE….UN PO’ PRECOCE


In queste settimane ho un grosso problema di comunicazione con 2010. Ha solo sette anni, ma mi sembra di avere a che fare già con una adolescente. La cosa che più mi spaventa è che non sono assolutamente in grado di gestire determinati tipi di risposta ed atteggiamenti. Ai miei tempi, se mi permettevo di approcciarmi così con mio papà o mia mamma rischiavo di prendermi un bello ceffone, e non esisteva la possibilità di ribattere ad una sgridata o rimprovero. Si accettava, ci si arrabbiava, ma si dovevano seguire le regole.

EVOLUZIONE?

Non so se è un bene o un male che mia figlia sia così, non se se è uno dei soliti passaggi evoluzionali. L’unica cosa che so che è molto stancante e mi porta ad alzare la voce, ed a nessuna soluzione. Ho letto che ai bambini piacciono un sacco i giochi che suonano se schiacci un bottone. Una volta che hanno imparato continuano a schiacciarlo. Può capitare che il genitori diventi il gioco del bambino. Sa quale tasto schiacciare per farlo arrabbiare e continua a schiacciarlo. Mi sembra quasi un assurdo, ma si sa, sui libri dedicati alla educazione dei bambini si trova tutto ed il contrario di tutto.

IN DIFFICOLTA'

Io mi trovo intanto molto in difficoltà, e con me anche il mio amore, anche se lei riesce a gestire tutto con molta pacatezza, io invece tendo ad alzare la voce molto facilmente. Sto imparando a rimanere calmo, ma mi accorgo che per me è un atteggiamento che mi fa molto male. Alcuni dicono che le emozioni vanno tirate fuori altrimenti ti logorano, però se il mio esternare le emozioni può danneggiare mia figlia ed il rapporto con lei. Devo già pensare che non è mia? Nel senso che non è un mio trofeo da esibire, ma una farfalla da far volare, anche se adesso non vola nella direzione che vorrei?

CONFUSIONE

Non lo so, sono confuso, e non so cosa fare, perchè mi hanno sempre insegnato che i figli devono rispettare e seguire i genitori. Infatti appena ho potuto sono andato via di casa, e non è che amo molto andare a trovare i miei genitori. Perchè tutto diventa un obbligo. Non voglio obbligare mia figlia, di questo ne sono certo. Non avrei mai pensato fosse così difficile comunicare ad una figlia. Ed io come papà mi sento molto impreparato. Oggi che è la festa del papà, 2010 mi ha fatto un regalino e recitato una poesia. Così in un attimo è tornata la bambina e non una precoce adolescente ribelle. Mah un pò di confusione ce l’ho, però almeno oggi mi sono goduto un pò di coccole. Domani sarà una giornata di guerra o di pace? Vedremo.

Commenti

  1. Mia figlia un paio di volte mi ha urlato: " Perché ci hai fatto se ti arrabbi sempre?" e di anni ne ha ancora 6...
    Io spiego, discuto anche un po', poi mi scoccio e dico "perché lo dico io punto, si fa così e basta". Sa che arrivati a quel punto non c'è comunicazione, c'è un paletto che deve rispettare e non credo che sia così male. Insomma io penso che in più dei nostri genitori noi diamo la possibilità di partecipare al dialogo, alle decisioni, diamo tanto spazio, ma quando è ora bisogna sapere che si fa nel modo in cui mamma o papà hanno deciso.
    Anche la maestra ha detto che con mia figlia a un certo punto fa così, perché altrimenti è una discussione infinita. Mi ha tranquillizzato perché sinceramente a dire "perché lo dico io punto" mi faceva sentire un po' incomoda, pensavo non fosse corretto come approccio.
    Pensiamoci bene per un attimo però: la vita è fatta così, ci sono regole da seguire punto, vale per tutti, perché non dovrebbe valere per i bambini?

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  2. Sulle regole con me sfondi una porta aperta. Però queste discussioni infinite stancano. Adesso sto imparando a fermarmi e non mi faccio prendere dal gioco del chi ha l'ultima parola. Lo dico, lo faccio e lo metto in pratica. Punto. Ecco sto iniziando a mettere i punti. Hai ragione, diamo un sacco di spazio al dialogo ed al confronto, e questo penso sia giusto. Però ci devono essere i limiti. Spero di trovare piano piano dei limiti che non invadano troppo il mio spazio, e la lasciano anche un pò di spazio a 2010. Perchè lei di spazio ne ha veramente bisogno altrimenti soffoca, ma un limite ci deve essere altrimenti soffoco io.
    Un saluto
    Lorenzo

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