Nelle ultime estati, 2010, ha sempre frequentato con piacere le "settimane dell'arte". Un corso organizzato dal museo d'arte moderna della mia città. Anche quest'anno l'abbiamo iscritta e la prima settimana è stata un successo. Lei molto contenta. Nell'ultimo giorno organizzano una esposizione delle loro opere, e quest'anno 2010 è stata una delle presentatrici. Una sua compagna raccontava quello che era stato fatto in italiano e lei lo faceva in tedesco. Tutto improvvisato. Senza un testo da leggere. LA SECONDA SETTIMANA Lunedì è iniziata la seconda settimana. Martedì verso le 5.00 del mattino: "Mamma ho mal di testa, oggi non me la sento ti andare al corso". Siccome il lettone era già occupato da 2016, mi sono alzato e sono andato un pò da lei. Martedì è stata a casa. Però il mal di testa, secondo me era solo un ventaglio per nascondere dell'altro. Anche perchè, se ti svegli con il mal di testa, avvisare la mamma che non puoi andare a
Anche qui stesse richieste di attenzioni da parte del secondo, che comunque, anche quando non c'era il piccolo, ne richiedeva molte di più rispetto alla sorella. Lui fa leva sul cibo. Non gli piace più nulla. Io non amo questo tipo di ricatti e quindi o mangia o salta, punto. Forse sarò poco empatica, non lo so, ma la spirale che queste richieste di attenzioni possono portare (con tanto di fratelli che potrebbero fare altrettanto) mi porterebbe in un inferno!
RispondiEliminaSulla questione cibo 2013 ci ha provato ed ogni tanto ci prova ancora. "non mi piace" "non lo voglio". La nostra risposta è sempre la stessa "se non vuoi non mangiare". Ogni tanto la testona ha saltato il pranzo, ma sul cibo sono intransigente, già gli asili fanno abbastanza danni con l'alimentazione. L'empatia, poi, serve a comprendere una esigenza, non a diventare schiavi della situazione. E' l'accondiscendenza che ti fa diventare schiavo degli eventi (ne so ben qualcosa io). Con 2013 cerchiamo solo di non sminuire un fastidio che per lei è reale e spero sinceramente che passi presto, perchè ogni volta per uscire di casa i tempi di preparazione si dilatano in modo esponenziale.
RispondiEliminaUn caro saluto
Lorenzo
In effetti credo che sia difficile essere la figlia di mezzo. Ne carne né pesce. Non sei grande, non sei più la piccola di casa. Sei li, in mezzo, nel limbo.
RispondiEliminaIo dico sempre che i figli debbano essere considerati tutti nello stesso modo, senza distinzioni, ma credo anche che ognuno abbia bisogno del suo momento speciale.
Credo che abbiate scelto di aiutarla nel migliore dei modi.
Quando capirà che il suo posticino nel vostro cuore è lì ed è prezioso, si rilasserà e voi con lei.
In bocca al lupo!
Ciao Silvia,
RispondiEliminagrazie per il commento! Condivido il fatto che ogni figlio abbia bisogno del suo momento speciale, e cosa più importante sintersi ascoltato dai propri genitori.
Un saluto
Lorenzo