ASCOLTARE E RIPETERE


Oggi vi racconto alcuni episodi che mi hanno fatto ridere tantissimo, ma che mi hanno fatto capire quanto sia importante conoscere quando si ascolta. Le mie bimbe sono grandissimi ascoltatrici, loro captano tutto e si ricordano tutto quello che ascoltano (o meglio tutto quello che vogliono ascoltare). Ed oltre che grandi ascoltatrici sono delle osservatrici molto attente. Loro guardano, osservano e poi….testano quello che hanno visto riproducendolo a casa per vedere le mie (e della mamma) reazioni.

ASCOLTARE E RIPETERE

Nell'ultimo post vi avevo parlato delle parolacce e di come spesso vengano usate senza conoscere il significato. L’esempio della parola “str@@zo” è legata ad una situazione molto divertente.

“papá cosa sono queste bottiglie?”

“Sono delle grappe che ci hanno regalato i proprietari della fattoria”

“sono per i nonni?”

“No, penso che le teniamo noi”

“ma, se le bevi diventi str@@zo”

“....cosa….”

“se le bevi diventi str@@zo”

“....perchè….”

“quando si bevono quelle cosa si diventa str@@zi”

dopo qualche istante in cui non sapevo cosa dire mi sono illuminato

“topina non str@@zi, sbronzi”

“ah sbronzi….scusa”

Beh, quando ho raccontato questo dialogo al mio amore, abbiamo riso per 10 minuti. Lei aveva sentito le due parole (molto simili) e le aveva associate al bere. Ecco, perché per ascoltare è meglio conoscere e se non si conosce è meglio chiedere il significato di quello che non si conosce prima di ripetere.

GUARDARE ED IMITARE

A proposito del guardare, invece questa mattina sempre 2010 mi fa il gesto delle corna.

“...almeno sai cosa vuol dire…”

“....uomo ragno….”

“....ah ecco…..” e giù a ridere. Si avete ragione sono un pessimo papà, non si ride di quello che dicono i bambini, ma non sono riuscito a trattenermi ed ha riso anche 2010. Anche in questo cosa usava un gesto di cui non conosceva il significato globalmente conosciuto, ma solo un significato legato ad un gioco fatto a scuola o al parco. E poi per non farsi mancare niente, con la mano a pugno alza il pollice ed il mignolo.

“...e questo sai cosa vuol dire….”

“....telefonare….”

“....è si i surfisti si telefonavano continuamente…” e via altre risate.

UN FIUME DI STIMOLI

A volte mi sembra che i bambini di oggi siano bombardati da un sacco di stimoli, parole, immagini, simboli, gesti che assimilano, ripetono, ma non ne conoscono il significato. Li fanno sembrare più grandi di quello che sono, ma non hanno le basi per poter essere grandi (per fortuna aggiungo). Lasciamo ai grandi i gesti e le parole dei grandi ed ai bambini i gesti e le parole dei bambini. A noi genitori il compito di spiegare quello che non conoscono, senza vietare a priori. Provate a pensare ad un bambino che fa le corna pensando all'uomo ragno ed il padre lo sgrida dicendogli “guai a te se te lo vedo fare ancora”. Cosa può pensare? “Perché il mio papà mi sgrida se faccio l’uomo ragno?”.

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