SCUOLA, GENITORI, INSEGNANTI, BAMBINI, COMPITI

L’inizio della scuola elementare, mi ha catapultato in un mondo (che credevo di conoscere) tutto nuovo. Chi mi segue sa’ che sono un ascoltatore e tutte le cose che ascolto mi fanno pensare. Intanto il primo impatto con la scuola elementare è stato il gruppo WhatsApp e l'ansia da compiti. E leggendo i numerosi messaggi, la prima cosa che mi sono chiesto è stata “Ma sono i bambini ad andare a scuola o sono le mamme?”.

MAMME E COMPITI

In questo post non voglio criticare le mamme in generale, ma solo quel gruppetto di mamme che continua incessantemente a scrivere qualcosa sul gruppo WhatsApp. E quel qualcosa fa sempre riferimento ai compiti. Quando ero piccolo, i compiti li facevo io, al massimo mia mamma mi vietava di andare in cortile fino a quando non li avevo finiti. Questo e quello che facciamo anche noi con 2010, al massimo se chiede, gli spieghiamo il compito, ma poi glielo facciamo fare a lei. Adesso sul gruppo WhatsApp la classica domanda è “che compiti ha dato oggi il maestro di....?”. C’è un diario…..leggetelo. Ed anche se si dimenticano un compito cosa succede?!? (lo continuano a ripetere anche i maestri e le maestre).

MAMME E MAESTRI

Alle assemblee di classe poi, partono i commenti più improponibili “mia figlia è dislessica”, “mi figlio si dimentica sempre i compiti”, “mia figlia non mi racconta niente”. Per fortuna abbiamo dei maestri e delle maestre, brave, che hanno voglia di insegnare, e che ridimensionano subito questi “commenti”. In queste assemblee di classe i maestri fanno un resoconto generale della classe ed una cosa che mi è saltato all'orecchio fin dal primo incontro è stato un certo “misurare le parole” da parte dei maestri. Per “misurare le parole” intendo un certo timore di come possano reagire i genitori a quanto raccontato dai maestri e dalle maestre.

RUOLI E COMPITI

Tanto per intenderci dopo l’ultima assemblea di classe è apparso un messaggio sul gruppo WhatsApp da parte della rappresentate di classe che diceva: “Se non si fosse capito il maestro mi ha comunicato che è molto contento della classe”. Quando il mio amore mi ha fatto leggere il massaggio ho detto “beh, forse non ha usato esattamente queste parole, ma era molto chiaro che fosse contento della classe”. Mi sembra che ci sia molta confusione sia nei ruoli sia nelle funzioni della scuola, della famiglia, degli insegnanti e dei genitori. Io ho una mia personale opinioni che segue la linea “ad ognuno il proprio compito”.

SCUOLA E FAMIGLIA

Quando sento dire da parte di alcuni genitori “Maestro, mi raccomando, cresci bene i nostri figli!” mi casca tutto quello che mi può cascare. Un maestro non ha il compito di crescere i nostri figli, ne di educarli. Questi sono compiti che spettano a noi genitori, alla scuola spetta il compito di fornire strumenti necessari per accrescere le competenze dei bambini, adolescenti e ragazzi. Ma la cosa più importante che deve insegnare la scuola è la gestione da parte dei bambini, adolescenti e ragazzi delle attività della scuola.

BAMBINI

Che senso ha che un genitore ogni giorno ricordi al proprio figlio di fare i compiti, e poi si siede vicino fino a quando li fa correttamente. Cosa impara un bambino? Che c'è la mamma o il papà che gli ricorda quello che deve fare e gli dice come farlo. Se un bambino non ha capito un argomento, o un esercizio, è meglio che lo chieda al maestro così che il maestro possa capire se un argomento è stato assimilato dai propri studenti. In questo modo i maestri e la scuola possono svolgere il loro compito. A scuola vanno i nostri figli per imparare, non per far fare bella figura ai genitori. Si ritorna sempre al peso del giudizio della società, che non giudica per quello che si è ma solo per quello che si sa fare.

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